editoriali
Resa dei conti in Pakistan
Le accuse a Khan e il prodotto di una regione sempre più pericolosa e instabile
Era stato eletto anche lui come un outsider della politica, ma l’ex primo ministro pachistano Imran Khan è un personaggio un po’ diverso da Trump, e la coalizione di governo a Islamabad è decisa alla resa dei conti contro l’ex campione di cricket. L’altro ieri la polizia ha formulato un’accusa di terrorismo contro di lui, e la tensione politica sta aumentando enormemente in un paese chiave per la stabilità regionale. Tra l’Afghanistan dei talebani (a cui proprio Khan ha dato un aiuto importante per tornare un anno fa al potere, e che appaiono sempre più inaffidabili per la guerra al terrorismo), i disegni di penetrazione della Cina e l’impatto della guerra in Ucraina. Mentre con Imran Khan al potere Islamabad si asteneva nelle condanne alla Russia all’Onu, dopo di lui il paese è diventato addirittura una sponda importante per il passaggio di armi britanniche a Kyiv.
Difficile pensare che i militari, così potenti in Pakistan, non abbiamo avuto un ruolo. I generali, in realtà, all’inizio lo avevano appoggiato – niente si muove in Pakistan senza il loro appoggio. Ma alla fine si erano stancati dei suoi giri di valzer, che mettevano a repentaglio lo storico rapporto con l’America di cui sono custodi. Sapendo che non lo avrebbero difeso, ad aprile il Parlamento aveva votato la sua sfiducia, dopo che Khan aveva tentato di scioglierlo per convocare nuove elezioni e la Corte suprema aveva bloccato la sua mossa. In seguito ha provato a scatenare la piazza. L’incriminazione viene per un discorso in cui prometteva di denunciare poliziotti e una magistrata che avrebbero torturato un suo collaboratore dopo l’arresto.
Su Twitter il ministro dell’Interno Rana Sanaullah ha detto che Khan “dovrà affrontare la legge per aver minacciato e lanciato accuse”. In realtà ha fatto una cosa ancora più grave: ha attaccato i militari, dicendo che “la storia li biasimerà”. Alcuni osservatori ora ritengono che se oggi si tenessero le elezioni, probabilmente Khan le vincerebbe. Ma saranno i militari a fare in modo che il suo populismo non si presenti di nuovo.
L'editoriale dell'elefantino