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il racconto

Perché Xi Jinping ha puntato tanto su Taipei. All'origine di un coinvolgimento emotivo

Stefano Pelaggi

La storia personale del leader cinese e della sua famiglia è strettamente connessa alle sue azioni nei confronti dell'isola. Per capire perché, riavvolgere il nastro dall'infanzia fino a oggi, passando dal punto cruciale del 2015

La visita di Nancy Pelosi ha portato Taiwan, e le complesse relazioni con la Repubblica popolare cinese, sulle prime pagine di tutti i giornali. I media generalisti spesso descrivono la politica internazionale attraverso una interpretazione personalistica, con le dinamiche geopolitiche ridotte alla volontà di un uomo solo al comando. In questa occasione il coinvolgimento emotivo del presidente Xi Jinping con Taiwan è stato raramente analizzato. La necessità cinese di azioni decise nei confronti di Taipei è spesso collegata alla pressione politica in vista dell’imminente congresso ma la questione taiwanese è profondamente connessa con la storia personale di Xi Jinping e della sua famiglia.

 

L’analista Joseph Torigian ha sottolineato il fondamentale ruolo del padre di Xi, Xi Zhongxun, nelle trattative con il Kuomintang dal 1935 fino alla fine degli anni Cinquanta. Una delle motivazioni per l’epurazione di Xi Zhongxun, un evento che segnò in maniera indelebile la vita dell’attuale presidente della Repubblica popolare cinese, era legata agli eccessivi contatti con i membri del Partito nazionalista. Dopo essere stato riabilitato il padre di Xi si dedicò, negli anni Ottanta, a ricostruire i rapporti con il Kuomintang a Taiwan. La mancanza di risultati concreti ha profondamente amareggiato Xi Zhongxun, che avrebbe voluto essere ricordato come il protagonista della riunificazione.

 

Xi Jinping ha avuto intense relazioni con Taiwan, da governatore del Fujian prima e dello Zhejiang poi, ha sostenuto gli investimenti taiwanesi, un processo decisivo sia per lo sviluppo economico di entrambe le regioni, sia per il trasferimento tecnologico delle industrie cinesi. Il momento cruciale delle relazioni sino-taiwanesi nella presidenza di Xi Jinping è stato l’incontro di Singapore del 2015 con l’allora presidente taiwanese Ma Ying-jeou. Il meeting, descritto al tempo dalla stampa internazionale come un evento storico per la pace mondiale, ha di fatto determinato l’impossibilità di una riunificazione pacifica.

 

L’incontro di Xi con un presidente taiwanese uscente, sfiduciato dal suo stesso partito e indebolito dalle proteste del Sunflower Movement dell’anno precedente, ha creato i presupposti per il percorso di allontanamento dell’elettorato taiwanese da ogni posizione diversa dalla difesa della sovranità dell’isola. Il protocollo dell’incontro fu pensato per non urtare la sensibilità dei taiwanesi, i due leader si rivolsero l’un l’altro usando l’onorifico xiansheng, l’equivalente in mandarino di mister, nessuna bandiera nazionale sventolava e nei rispettivi discorsi Ma e Xi furono attenti al rispetto della complessa cornice semantica che regola le relazioni nello Stretto.

 

La lunga stretta di mano tra i due leader, più di un minuto, sancì in maniera definitiva l’allontanamento di Taiwan dalla sfera di influenza cinese. L’incontro fu interpretato in maniera positiva dall’intera comunità internazionale, da Seul a Tokyo passando per tutti i membri della Comunità europea fino agli Stati Uniti. Ma le reazioni nell’isola furono molto diverse: mentre il mondo intero guardava favorevolmente a una distensione nello Stretto i taiwanesi iniziarono a percepire il proprio futuro in maniera diversa. 

 

Pochi mesi dopo viene eletta la presidente Tsai Ing-wen, mentre il Kuomintang perde per la prima volta il controllo del parlamento. A distanza di anni dalla vittoria di Tsai, appare chiaro come il voto non sia stato l’ennesimo episodio di alternanza tra il Dpp e il Kmt: l’assetto sociale e politico di Taiwan è profondamente cambiato. Sono emerse rivendicazioni di partecipazione politica, preoccupazioni relative alla qualità della vita – come le tematiche della sostenibilità ambientale e dell’uguaglianza sociale, dai diritti per le coppie dello stesso sesso alle tematiche di genere. Il meeting di Singapore è stato l’ultimo momento di un’altra èra delle relazioni sino-taiwanesi e uno dei fallimenti di Xi nella politica internazionale. 

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