Il colloquio
La strage dei fatti oltre a quella delle scuole. Parla Elizabeth Williamson
I complottismi sugli studenti uccisi “servono ad avvelenare il dibattito”, ci dice l'autrice del libro “Sandy Hook. An American Tragedy and the Battle for Truth”
Una scia di sangue lunga dieci anni, dalla scuola di Sandy Hook a Uvalde, dove i protagonisti non sono soltanto gli assassini solitari, persone spesso isolate e con problemi mentali, ma anche un sottobosco cresciuto sui forum oscuri del web che poi hanno trovato una sponda nel quadriennio trumpiano. Fino a oggi, dove qualcuno di loro è andato oltre Trump, ritenuto ormai superato e imbolsito. Quindi queste stragi non sono mai esistite, sono state messe in atto da attori pagati per sensibilizzare l’opinione pubblica e renderla più malleabile per varare leggi sul controllo delle armi. O, per dirla con il linguaggio di questo fronte, “vogliono togliervi le vostre armi”. E quindi questi figuranti fraudolenti vanno minacciati, affinché svelino “il grande complotto”.
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