Festival dell'innovazione

Galloni (Reuters): "Identità globale e presenza sul territorio, questo è il nostro giornalismo"

L'intervento del nuovo editor in chief di Reuters al Festival del Foglio

Da questa primavera direttrice di Reuters, tra complimenti e polemiche: Alessandra Galloni è diventata la prima donna a capo dell'agenzia stampa internazionale in 170 anni di storia: "Tutte le rivoluzioni sono soprattutto evoluzioni", spiega la giornalista al Festival dell'innovazione del Foglio a Venezia. "Si cambia continuamente e oggi noi vogliamo far capire chi siamo attraverso tre business principali: essere fonte di notizie per testate italiane e internazionali, lavorare sul nostro terminale finanziario. Inoltre di recente abbiamo ripristinato il nostro sito web: una sfida a confrontarci direttamente con l'utente finale. Mantenendo sempre un'identità ben precisa, senza farci deviare dalle mode. E scegliere coperture coraggiose per raccontare la società, che è quello che chiedono soprattutto i più giovani".

 

Primo elemento caratterizzante: essere cittadini del mondo: "Per Reuters è fondamentale essere riconosciuti come realtà indipendente", sottolinea Galloni, "soprattutto in quei paesi dove la libertà di stampa non c'è o è molto limitata. Noi raccontiamo i fatti, senza fare giornalismo d'opinione. E questo spesso protegge i nostri giornalisti". Poi quella che la direttrice chiama glocalità: "Siamo internazionali, globali, ma anche fortemente radicati sul territorio: abbiamo redattori che lavorano in lingua nazionale in tantissimi paesi. È questo che ci rende unici".

L'èra dei social e del 3.0 sta mettendo sempre più alla prova il giornalismo da breaking. Come mantenere velocità e credibilità? "Abbiamo un'intera squadra che si occupa solamente di debunking e fact checking", continua l'editor in chief. "Molte notizie hanno bisogno di un meccanismo di trasmissione legato a un profilo esperto capace di tradurle e renderlo fruibile: qui entra in gioco Reuters. Essere veloci ma sbagliare non va bene, la precisione va sempre al primo posto e questa dev'essere la nostra filosofia. Oltre a prendere atto di quando si sbaglia, dimostrando prontezza nel correggersi. La sfida continua è migliorarsi in termini di tempestività mantenendo gli stessi standard qualitativi".

È un modus operandi che porta a confrontarsi anche con le realtà più dure: "Appena ricevuta la nomina", racconta Galloni, "la mia più grande preoccupazione è stata non dover affrontare la morte di uno dei nostri giornalisti. Oggi invece è già successo, in Afghanistan".

 

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