Josep Borrell (foto EPA)

editoriali

La Russia non è in agenda

Redazione

Per Borrell non è il momento di un'escalation con Mosca. La variabile tedesca

Non ci saranno passi avanti nelle relazioni tra Unione europea e Russia: è quanto emerge dalla riunione di ieri dei  ministri degli Esteri dell’Ue. Dopo le tensioni diplomatiche tra la Repubblica ceca e Mosca – con la decisione da parte di Praga di diminuire in modo significativo la presenza del personale diplomatico russo dopo aver scoperto che dietro alle esplosioni di un deposito di munizioni c’era il Gru, l’intelligence militare russa – era il momento di  una dimostrazione di solidarietà da parte di Bruxelles, anche a fronte della decisione di Mosca di sanzionare otto funzionari europei, incluso David Sassoli. Ma Bruxelles per ora non ha intenzione di rispondere, e il l’Alto rappresentante Josep Borrell ha detto che  Praga ha tutto il sostegno dell’Ue, ma che “tutti sono d’accordo sulla necessità di non avere una continua escalation”.

Per Borrell non bisogna aumentare la tensione, ma  l’Ue dovrebbe iniziare a pensare quanto questa  linea della calma con Mosca non faccia altro che danneggiare la sua posizione internazionale. Forse dopo il Consiglio europeo del 24 e del 25 maggio l’Alto rappresentante e la Commissione potrebbero essere incaricati di presentare un’analisi sulla situazione delle relazioni con Mosca, ma Borrell è stato chiaro nel dire che per il momento continuare l’escalation dell’espulsione di diplomatici non è nell’agenda. Sono tanti i fattori che frenano una risposta più diretta dell’Ue alle provocazioni della Russia,  e primo tra tutti c’è la politica del governo di Angela Merkel. A settembre ci saranno le elezioni in Germania e per il momento i Verdi vanno benissimo nei sondaggi. Finora sono l’unico partito tedesco che ha manifestato  la possibilità di un cambiamento di linea nei confronti della Russia. Da questo cambiamento potrebbe dipendere una nuova politica  di Bruxelles nei confronti della Russia. Forse sarà allora, da settembre in poi, con una nuova coalizione, chissà a guida verde, che una risposta all’altezza nei confronti di Mosca entrerà in agenda.

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