Pierre Larrouturou è portavoce del partito ecologista radicale Nouvelle Donne e affiliato al gruppo Socialisti e Democratici presso l’Europarlamento (LaPresse)

Una transizione sostenibile

I quattro francesi a udienza dal Papa per un patto ecologista

Mauro Zanon

Un incontro privato di 40 minuti nel corso del quale la delegazione ambientalista ha incassato i favori di un alleato speciale come Francesco: "È il momento di fare una rivoluzione. Il mondo ha le orecchie tappate"

“Ho perso dieci chili in diciotto giorni, ma ho conquistato milioni di alleati!”. Così parlava lo scorso novembre l’eurodeputato francese Pierre Larrouturou, al termine del suo sciopero della fame volto a sbloccare maggiori risorse per gli ospedali pubblici e la lotta contro il riscaldamento globale. Portavoce del partito ecologista radicale Nouvelle Donne e affiliato al gruppo Socialisti e Democratici presso l’Europarlamento, Larrouturou è il relatore generale del bilancio europeo e conduce da anni una battaglia rumorosa per introdurre a livello europeo una tassa sulle transazioni finanziarie. Questa gabella garantirebbe fino a 57 miliardi di euro, e permetterebbe, a sua detta, di finanziare la transizione ecologica del continente. “L’obiettivo è raggiungere un accordo a maggio o giugno”, ha dichiarato alla Croix Larrouturou, dopo che il 24 febbraio, a Lisbona, sono riprese le negoziazioni in materia tra gli stati membri.

 

Per convincere i paesi dell’Ue a votare la tassa, l’eurodeputato francese conta di far leva su un alleato speciale, che ieri mattina, per quaranta minuti, ha ascoltato le sue proposte durante un’udienza privata: Papa Francesco. “Nel suo ultimo libro, ha condannato con parole molto dure l’attuale sistema economico dominato dalla speculazione, dicendo, in particolare, che i soldi sono lo sterco del diavolo”, ha spiegato alla Croix Larrouturou, alla vigilia dell’incontro con il pontefice da lui organizzato grazie all’intercessione dell’arcivescovo lussemburghese Jean-Claude Hollerich, difensore della lotta contro il global warming. L’eurodeputato socialista, tuttavia, ha dovuto mandare il suo consigliere politico Michel Chermak in Vaticano, perché domenica è risultato positivo al Covid. Ad accompagnare Chermak c’erano Samuel Grzybowski, fondatore del movimento interreligioso Coexister, Eva Sadoun, imprenditrice nel settore green, e Cyril Dion, garante della Convention citoyenne pour le climat, il comitato cittadino istituito dal presidente Macron per favorire la transizione ecologica della Francia.

 

Durante l’udienza, secondo quanto riportato dall’Obs, il Papa si è mostrato particolarmente severo nei confronti della finanza. Quando Eva Sadoun ha detto che “l’economia liberale francese ha distrutto 200 mila posti di lavoro”, Francesco ha risposto così: “Sì, ma non solo l’economia, anche la finanza”. Prima di aggiungere: “La finanza è come la nebbia”. Il Pontefice ha invitato le giovani generazioni a un sussulto: “Voi giovani siete i protagonisti di questo cambiamento (…) È il momento di fare una rivoluzione. Il mondo ha le orecchie tappate. Dinanzi agli appelli dei giovani, i governanti hanno una visione riduttiva. (…). I governi sono deboli. Spetta ai più giovani e ai più anziani dar loro coraggio”. Il Papa, infine, si sarebbe anche espresso anche sulla situazione politica francese, manifestando la sua inquietudine per un’eventuale vittoria di Marine Le Pen alle presidenziali del 2022: “Un amico mi ha detto: ‘In Francia, se continuiamo così, avremo Marine Le Pen presidente’. Non voglio essere scortese o dire al vostro paese come deve comportarsi. Ma è inquietante (…). Sono preoccupato per l’ascesa dei populismi. Ma l’antidoto è un movimento popolare. E ascoltare questo movimento. Al populismo bisogna opporre il ‘popolarismo’”.

 

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