Armin Laschet, presidente della CDU (LaPresse) 

Democrazia contro pandemia

Creatività, investimenti, una pala per la pizza. Ecco la campagna elettorale in lockdown

Daniel Mosseri

Domenica si vota in due Länder tedeschi, alle urne sono chiamati oltre 10 milioni di elettori. Così i partiti si sono organizzati, spostando gran parte delle attività online. Mentre sono sempre di più quelli che voteranno per corrispondenza

Democrazia contro pandemia: domenica si vota in due Länder tedeschi occidentali. Alle urne sono chiamati 7,7 milioni di elettori in Baden-Württemberg (BW, capitale Stoccarda) e 3,1 milioni in Renania-Palatinato (RP, Magonza). Ma poiché la Germania è ancora in lockdown, i partiti si sono organizzati spostando tante attività online, mentre molti più elettori del solito si accingono a votare per corrispondenza. Quattro giorni prima del voto, il “Viminalino” di Magonza ha stimato un’affluenza postale al 63 per cento contro il 31 scarso del 2016, mentre secondo un portavoce del governo di Stoccarda “nessuno si sorprenderà se la proporzione di voti postali sarà significativamente più alta che nel 2016”.

  

La Spitzenkandidatin dei Verdi in RP, Anne Spiegel, racconta al Foglio di “una campagna strana”, fatta di tanti incontri online ma priva di emozioni. Nata nel 1980, Spiegel è già alla sua quinta campagna fra amministrative e regionali. “La novità questa volta è il formato digitale. Oggi ho partecipato a un dibattito con i rappresentanti degli altri partiti; da casa, mentre cercavo di tenere calmi i miei figli: il formato obbliga a essere disciplinatissimi”. Eppure l’autocontrollo imposto da Internet non finirà per allontanare gli elettori: Spiegel osserva al contrario come la partecipazione sia percepibile. A esprimere una preferenza per posta non saranno solo gli anziani attenti a evitare la visita al seggio elettorale. “Anche chi ha già maturato la propria scelta vota per corrispondenza”. L’impegno della candidata (che parla anche in italiano: lo ha imparato dalla nonna siciliana) non è solo online: “Cerco di fare porta a porta: anche con la mascherina sul volto provo a farmi conoscere dagli elettori”.

   

Gli altri politici di professione contattati nei due Länder sono altrettanto convinti che, a dispetto dell’alienazione da overdose di Facebook, l’interesse per il voto stia crescendo. Perché il Covid-19 ha colpito scuola e sanità, le due principali competenze dei Länder tedeschi. Il coronavirus ha reso impossibili i comizi all’aperto e gli incontri nei cinema e nei teatri? “Noi abbiamo sviluppato nuovi formati mentre abbiamo digitalizzato quelli vecchi”. Restando in RP, il segretario generale dei socialdemocratici (Spd) Daniel Stich ha rivelato come tanta della campagna politica della governatrice uscente Malu Dreyer avvenga su Facebook, “dove compriamo spazi per pubblicizzare i nostri eventi”. L’impegno online tuttavia non basta: la Spd ha anche stampato un milione di copie di una rivista mobilitando i simpatizzanti per distribuirla nella regione. “Ma compriamo anche pubblicità sui giornali regionali e infiliamo volantini nelle cassette della posta”.

 

   

Facebook, insomma, integra ma non sostituisce tutti gli strumenti della comunicazione politica. Con un occhio agli under 40, la Spd palatina fa propaganda anche su Instagram e Tik Tok. Gli investimenti nel digitale, conclude Stich, sono esplosi “perché per avere una campagna virtuale di qualità bisogna affidarsi a professionisti del settore”. Cambiando regione e area politica il prodotto non cambia. “Abbiamo investito molte più risorse nella pubblicità sui social ma soprattutto oggi produciamo formati digitali del tutto nuovi”, spiega il manager della campagna elettorale dei Liberali (Fdp) in Baden-Württemberg, Jan Packebusch. Lo slogan scelto dallo Spitzenkandidat liberale Hans-Ulrich Rülke è “der Impuls fürs Land” (Un impulso per il paese): di conseguenza i suoi incontri con gli esponenti della società civile trasmessi in diretta Facebook sono stati ribattezzati “Impuls Talk”. Eventi aperti al pubblico online, che può interagire con il candidato e i suoi ospiti. E poco importa se la fruizione è tutta casalinga e il processo potrebbe essere centralizzato da Stoccarda: Rülke cerca comunque di far sentire la propria vicinanza agli elettori del BW andando nei diversi collegi da dove poi trasmette online.

  

“Con il risultato che stiamo spendendo più del solito: paghiamo la locazione delle sedi scelte per gli incontri con il pubblico e poi aggiungiamo le spese per lo streaming del dibattito”, osserva Packebusch, confortato però dalla forte risposa del pubblico: “Le preoccupazioni degli elettori sono aumentate, così come è cresciuta la voglia di ottenere risposte dalla politica”. Elaborata mescolando nuovo e vecchio, carta stampata e social media è anche la campagna della Cdu. Per la formazione guidata fino a ieri da Angela Merkel queste sono elezioni curiose: in BW il partito è socio di minoranza dei Verdi, in RP è all’opposizione della coalizione “semaforo” rosso-verde-gialla (liberali) guidata da Malu Dreyer. Soprattutto in RP, al partito servirebbe un colpo di reni. Il capo della comunicazione politica del partito a Magonza, Markus Lachmann, promuove la creatività. “Abbiamo costruito uno studio televisivo qui da noi per meglio controllare la campagna. E poi compriamo pubblicità mirata sui social, disegnata su misura per il tema di ogni evento”.

  

Allo stesso tempo la Cdu ha fatto stampare 100 mila cartelloni elettorali e un piccolo giornale politico di otto pagine riprodotto in 1,9 milioni di esemplari, quasi il doppio di quello degli avversari della Spd. Secondo Lachmann la miscela funziona: basta vedere il numero delle presenze – circa duemila alla volta – agli interventi online dello Spitzenkandidat Christian Baldau, politico classe 1967 attorniato da un terzo di candidati under 40. La creatività secondo Lachmann è la chiave per superare le rigidità imposte dal lockdown. E ricorda con un sorriso un candidato Cdu che distribuisce volantini per strada ai propri elettori “ma lo fa con una pala da pizza per rispettare il distanziamento sociale”.

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