Il foglio del weekend
L'età della derisione
Ridere è sempre stato divino, e dunque umano. Ma ora corre il rischio di diventare diabolico. Come siamo passati dal riso liberatorio all’offesa del nemico. Non c’entrano solo Trump e Charlie Hebdo. Una storia
Potrebbe diventare un grande presidente, ha l’età per farlo, ma è probabile che nell’orecchio della gente resterà per sempre Sleepy Joe, secondo il nickname sarcastico che il suo predecessore, battutista compulsivo, gli aveva appiccicato in fronte, anzi sulla mascherina. E’ vero che un paio di volte Biden aveva provato a replicare “sei un clown”, ma per l’epiteto insultante, quello che fa sghignazzare sul divano i tuoi tifosi, ci vuole un talento particolare. Passerà molto tempo prima che si riaffacci alla Casa Bianca un presidente che usa i social con la spregiudicatezza di un ragazzino su TikTok, ma negli scorsi anni la derisione come moneta corrente del linguaggio pubblico ha fatto un salto di qualità da cui sarà difficile retrocedere. Dopo il presidente che chiamava Elizabeth Warren “Fake Pocahontas” e Kim Jong-un “Rocket Man”. Da sganasciarsi, i suoi.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"