La sparizione di Özil
La storia brutta del campione turco spiega perché il mondo islamico prova a boicottare la Francia, ma non sfida la Cina
Questa è una storia di sport e politica per chiarire perché la campagna di boicottaggio contro il presidente francese Emmanuel Macron rilanciata due giorni fa dal presidente turco Erdogan ha tra i molti difetti pure quello dell’ipocrisia. Riguarda un calciatore molto bravo di origini turche, il centrocampista Mesut Özil, che gioca a Londra nell’Arsenal ed è molto legato a Erdogan, che è stato suo testimone di nozze. Andiamo con ordine. Due giorni fa il leader turco ha chiesto di non comprare più merci francesi per colpire il presidente francese e quindi si è unito a una campagna di boicottaggio già in corso nel mondo musulmano – anzi le ha fatto una pubblicità enorme. In realtà Macron è soltanto il bersaglio di facciata e si tratta di un ennesimo boicottaggio punitivo contro la Francia per le vignette su Maometto pubblicate dal giornale satirico Charlie Hebdo.
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- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)