In Francia non c'è spazio per i critici della mascherina
Oltralpe i movimenti no mask non attecchiscono e restano un sottobosco social. Anche l’estrema destra ne sta alla larga, Le Pen ha altri piani per sfruttare la pandemia
Roma. In Francia, i nuovi casi di coronavirus crescono ormai al ritmo di duemila al giorno. Quasi mille comuni hanno deciso di imporre l’uso della mascherina all’aperto – Lille, Tours, Blois, Tolosa, Epinal, Nizza e adesso anche Parigi – ma le nuove restrizioni rimangono fuori dagli scontri tra partiti e anche l’estrema destra di Marine Le Pen ha deciso di non attaccare le misure per il contenimento della pandemia. Nonostante questa parentesi di maturità politica, anche in Francia c’è chi si oppone all’uso della mascherina (la chiamano “la muselière”, la museruola), circolano teorie del complotto per le quali coprire naso e bocca è un modo per rendere tutti più controllabili e c’è chi definisce la campagna “no mask” come l’ultima crociata della battaglia contro i vaccini. Per ora sono gruppi che hanno poco successo, non attirano, non interessano, non si ingrandiscono. Hanno due problemi: sono molto divisi tra di loro e non riescono a catturare l’attenzione della politica ora che anche l’estrema destra ha capito che le campagne contro le misure anti Covid non premiano.
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