L'impeccabile Juan Carlos
Un re che fu leale alla democrazia. Pertini e le sinistre antifa stravedevano per lui. Altro che esilio da cancel culture
Incomprensibile. Amplessi extraconiugali e denari a derrate sono tipici dei re, fanno parte nella storia della loro stessa maestà. Invece di dire all’opinione pubblica iberica, ¿porque no te caillas?, come aveva intimato a un ciarliero Chávez, Juan Carlos di Borbone, un ramo non proprio di primissima scelta ma pur sempre un Borbone, se ne va in esilio, e per di più a quanto pare nella mezza isoletta caraibica di Santo Domingo, non proprio all’apice reputazionale.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.