Iván Redondo

Tutto su Redondo, il (temutissimo) braccio destro di Sánchez

Eugenio Cau

Ritratto di uno degli uomini più potenti e ammirati del governo spagnolo

Milano. In Spagna si dice che pochi presidenti del governo siano stati tanto potenti quanto lo è oggi il socialista Pedro Sánchez. Il suo potere non proviene certo dal sostegno elettorale, ché Sánchez è leader di un governo traballante che si tiene in piedi grazie a un pugno di voti alle Cortes, ma dall’accentramento dei ruoli praticato dapprima a Ferraz, che è la sede del Partito socialista (Psoe) e poi alla Moncloa, la sede del governo. Sánchez è un politico di scommesse rischiose e grandi rimonte, che si è riconquistato il partito a spintoni dopo essere stato detronizzato in una congiura di palazzo, ha schivato tutti i coltelli dei baroni socialisti, li ha eliminati uno a uno, e poi si è preso il governo strappandolo al conservatore Mariano Rajoy con una manovra abile di tattica parlamentare.

 

  

Oggi Sánchez governa da solo, si è circondato di fedelissimi e si è assicurato che ogni suo ordine sia portato a compimento senza tentennamenti e lontano dalle trame cortigiane. Il più importante tra questi fedelissimi, che è anche il secondo uomo più potente dentro al palazzo della Moncloa, si chiama Iván Redondo Bacaicoa, è nato nel 1981, dunque è un millennial anziano, ed è uno degli uomini più temuti e ammirati del governo spagnolo. Ufficialmente, Iván Redondo è il capo di gabinetto di Sánchez, ma la lista dei suoi incarichi è infinita. Tra le funzioni del suo gabinetto c’è praticamente tutto, dalle questioni internazionali a quelle istituzionali alla politica interna all’economia. Inoltre è segretario del Consiglio di sicurezza nazionale, è segretario di stato per la Comunicazione, che significa che ha in mano l’intera comunicazione del governo (ruolo importantissimo, specie in un esecutivo di coalizione), e di recente Sánchez ha creato ad hoc per lui un ufficio per le strategie di lungo periodo, che avrà il compito di immaginare come sarà la Spagna nei prossimi 30 anni.

 

 

Tanto potere nelle mani di una sola persona è raro in Spagna, e genera sospetto anche perché Redondo non è un socialista, né un politico di professione. Redondo è un consulente politico, fondatore della Redondo & Asociados Public Affairs Firm, che negli anni ha lavorato soprattutto con politici locali del Partito popolare, acerrimi nemici dei socialisti, e con molto successo: nel 2011 una campagna elettorale architettata dal bravissimo Redondo consentì al Partito popolare di interrompere il dominio socialista nella regione dell’Extremadura, che era durato quasi trent’anni. E’ facile capire perché i socialisti duri e puri non amino Redondo, e perché tengano le antenne sempre dritte per cercare di capire quando il favore accordatogli da Sánchez comincerà a svanire. Per ora non avviene. Sánchez ha incontrato Redondo nel 2017, nel momento peggiore della sua carriera: pochi mesi prima era stato cacciato malamente dalla guida del Psoe, si era ricandidato alle primarie, ma aveva tutto l’establishment del partito contro. Redondo è diventato prima l’architetto della vittoria alle primarie, poi l’ideatore del colpo di mano che ha disarcionato Rajoy e dato il governo a Sánchez, poi lo stratega delle ultime due campagne elettorali nazionali (la seconda gestita con meno successo) e uno dei principali autori dell’accordo di coalizione con Podemos.

 

I suoi sostenitori lo definiscono brillante e appassionato, amante della politica americana (la sua serie tv preferita è “El ala oeste de la Casa Blanca”, che poi sarebbe “The West Wing”), i suoi detrattori dicono che la lealtà di un consulente politico non si può mai dare per scontata, e indicano certe interviste ambigue, come quando disse che il populismo è esecrabile come ideologia, ma eccellente come strategia elettorale.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.