Il prezzo di un'alleanza

Redazione

Boris Johnson incontra il venezuelano Guaidó, Pedro Sánchez no: c’entra Podemos

Juan Guaidó, capo dell’opposizione venezuelana, e presidente del Venezuela riconosciuto da oltre 50 paesi, due giorni fa ha sfidato il divieto di viaggio all’estero impostogli dal dittatore Nicolás Maduro ed è andato a Bogotá, in Colombia, dove è stato ricevuto dal presidente Iván Duque Márquez e ha incontrato il segretario di stato americano Mike Pompeo.

 

Guaidó ha bisogno di tutto il sostegno internazionale possibile, specie dopo che Maduro ha tentato un golpe chiudendo a Guaidó l’accesso all’Assemblea nazionale due settimane fa, e per questo dopo Bogotá è andato in Europa per sostenere la causa della democrazia in Venezuela. Ieri era a Londra, dove ha incontrato il premier Boris Johnson e il ministro degli Esteri Dominic Raab; oggi sarà a Bruxelles, dove incontrerà l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell; domani andrà a Davos, dove dovrebbe tenere bilaterali con capi di stato e di governo.

 

L’agenda di Guaidó non è del tutto sicura, ma è probabile che nel fine settimana il leader venezuelano andrà a Madrid. Nella capitale spagnola, tuttavia, è probabile che l’accoglienza sarà freddina. Il governo ha fatto sapere che il presidente Pedro Sánchez non incontrerà personalmente Guaidó, come hanno fatto Duque e Johnson, ma manderà al suo posto la ministra degli Esteri Arancha González Laya. La portavoce del governo ieri ha detto anche che nell’ultimo Consiglio dei ministri “non si è parlato di Venezuela”, e insomma tutto è sembrato un po’ freddo, contando che sarebbe in arrivo a Madrid un leader che lotta per la democrazia e che la Spagna, come ex potenza coloniale, ha ancora un enorme peso in America latina: un incontro con Sánchez per Guaidó varrebbe molto.

 

Ma Sánchez si nega, ed è facile immaginare che in questa decisione abbia giocato un ruolo il novello partner di governo del leader socialista: Podemos, il partito di estrema sinistra con cui Sánchez ha stretto un governo di coalizione, sostiene da sempre il regime “anti imperialista” di Maduro e negli anni è stato sfiorato da più di un sospetto di finanziamento poco trasparente proveniente dal Venezuela. Sánchez ha cominciato soltanto adesso a ripagare il vero costo del governo con Podemos.

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