(foto LaPresse)

L'entusiasmo di Kolinda

Redazione

Ricordate la presidente croata ai Mondiali? Ora si gioca tutto (contro un cantante)

E chi non la ricorda Kolinda Grabar-Kitarovic, la presidente della Croazia, che lo scorso anno durante la finale dei Mondiali, Croazia-Francia, incitava i suoi ragazzi esultando sotto la pioggia, con la maglietta della nazionale, senza ombrello, accanto a Putin (vestito di nero che invece l’ombrello lo aveva e lo teneva tutto per sé) mano nella mano con Emmanuel Macron, lui e i suoi giocatori erano i campioni del mondo. Kolinda Grabar-Kitarovicć, già molto apprezzata, ebbe modo in quell’occasione di farsi vedere ancora di più dalla sua nazione, di farsi amare. La presidente nei cinque anni del suo mandato è stata un punto di riferimento. Ha un ottimo curriculum: per due volte ministro, poi ambasciatrice presso le Nazioni Unite e assistente diplomatico del segretario generale della Nato.

 

Nel 2015 è stata eletta presidente, dopo anni nel partito Unione democratica croata si era presentata come indipendente. Fino a qualche settimana fa la sua vittoria alle elezioni presidenziali che si terranno domenica sembrava scontata, una formalità per quanto la Croazia sembrava pazza per la sua leader. In campagna elettorale però è successo qualcosa, l’entusiasmo di Grabar-Kitarovićc si è affievolito, i suoi interventi sembravano spenti, noiosi, annoiati e l’atteggiamento sottotono non è stato aiutato da una serie di piccole sventure e di malaugurate gaffe. Il suo autobus della campagna si è scontrato con un’auto e non si è nemmeno fermato dopo l’urto; Kolinda Grabar-Kitarovićc ha voluto dimostrare al sindaco di Zagabria la sua stima cantandogli tanti auguri (in inglese come Marilyn Monroe) e poco dopo lui è stato incriminato per corruzione; la presidente si è anche lasciata andare a promesse un po’ fuori luogo fatte con molto nervosismo. Gli errori hanno eroso il consenso per la Grabar-Kitarovićc e hanno dato la possibilità di crescere a un altro candidato: Miroslav Skoro, un cantante folk nazionalista e anche lui un tempo membro dell’Unione democratica croata. Il ballottaggio sarà a gennaio, quando sarà iniziato il nuovo semestre europeo di cui sarà proprio la Croazia a dover assumere la presidenza. Zagabria spera di non doverlo affrontare in un momento di instabilità.