Il regista ucraino Sentsov ha vinto il premio Sacharov

Micol Flammini

Il riconoscimento europeo per la libertà di pensiero arriva mentre il dissidente è ancora nelle prigioni russe e chiede giustizia

Non è stata la Russia ad acconsentire alle sue richieste di giustizia, ma è stato lui a decidere di interrompere, agli inizi di ottobre, lo sciopero della fame dopo 140 giorni di digiuno nelle prigioni russe dove è ancora detenuto con l’accusa di terrorismo. Oggi, il Parlamento europeo ha annunciato che Oleg Sentsov, il regista e dissidente ucraino, è il vincitore del premio Sakharov 2018.

  

  

“Il premio gli è stato assegnato per il suo coraggio e la sua determinazione. Il cineasta ucraino è diventato il simbolo per la lotta ai prigionieri politici in Russia e nel mondo. Il Parlamento esprime la sua solidarietà alla sua causa, chiediamo che sia immediatamente liberato", ha detto a Strasburgo il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

  

L’Unione europea era già intervenuta per chiederne la liberazione. Il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva chiesto a Putin “di cercare una soluzione umanitaria”. Il presidente si era impegnato a dare una risposta che non è mai arrivata. Anche la madre del regista aveva inviato una lettera al Cremlino chiedendo alla Russia “di non rovinare la vita del figlio”. A Putin era stato proposto di accettare uno scambio di prigionieri: la liberazione del regista in cambio del giornalista russo Kirill Vyshinski, arrestato a Kiev. Ma Putin aveva risposto che Vyshinki non è in carcere per terrorismo e i due casi non potevano essere paragonati.

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