Emmanuel Macron e Angela Merkel (foto LaPresse)

Ecco il patto tra Merkel e Macron

Traduciamo per intero il testo della Dichiarazione di Meseberg tra i due leader europei, la road map per la riforma dell'Europa

Dichiarazione di Meseberg

   

Rinnovare le promesse di sicurezza e prosperità dell’Europa

La Francia e la Germania condividono un’ambizione comune per il progetto europeo: un’Europa democratica, sovrana e unita, un’Europa competitiva, un’Europa che sia fondamento di prosperità e difenda il suo modello economico e sociale e la sua diversità culturale, un’Europa che sia promuova una società aperta, basata sui valori comuni del pluralismo, della solidarietà e della giustizia, sostenga lo stato di diritto ovunque nell’Ue e lo promuova all’estero, un’Europa che sia pronta a rivendicare il suo ruolo internazionale per promuovere la pace, la sicurezza e lo sviluppo sostenibile e che sia leader nella lotta contro il cambiamento climatico, un’Europa che risponda con successo alla sfida dell’immigrazione.

  

Per riformare l’Europa dobbiamo ascoltare i nostri cittadini. La Francia e la Germania si impegnano dunque a organizzare consultazioni sull’Europa tra i cittadini con il fine di mantenere vivo il dibattito democratico alla vigilia delle prossime elezioni europee.

 

La Francia e la Germania si impegnano con forza non solo nella salvaguardia dei risultati dell’Unione europea ma anche per rafforzare ulteriormente la loro cooperazione all’interno dell’Unione europea, con la preoccupazione costante di garantire sia l’unità tra i suoi stati membri sia la sua efficienza. L’Unione europea sarà all’altezza dei suoi valori e sarà una voce forte per la protezione dei diritti umani e una forza per difendere, riformare e rafforzare il multilateralismo.

 

Oggi, l’Eu affronta crisi esistenziali. Queste comprendono la migrazione, un contesto mutato sulla sicurezza, la competitività e l’innovazione, la rivoluzione industriale, la necessità di portare più resilienza e stabilità nell’Eurozona e di sostenere la protezione dell’ambiente. La Francia e le Germania condividono la convinzione che l’unica risposta appropriata a queste sfide stia nella cooperazione europea. Azioni compiute a livello meramente nazionale senza coordinamento spianano la strada al fallimento e alla divisione.

 

Con il fine di ancorare la nostra cooperazione europea in una forte cooperazione bilaterale, la Francia e la Germania stipuleranno un nuovo “Trattato dell’Eliseo” entro la fine del 2018 con l’ambizione di migliorare la loro convergenza sociale, economica e fiscale, per sviluppare nuovi strumenti per la cooperazione transfrontaliera e rinnovare il loro impegno a sostenere e facilitare l’apprendimento della lingua del partner.

 

Alla luce di tutto questo, la Francia e la Germania concordano oggi a Meseberg di:

   

Politica estera, sicurezza e difesa

– Cercare nuovi modi per aumentare la velocità e l’efficacia del processo decisionale dell’Eu nella nostra Politica estera e di sicurezza comuni. Abbiamo bisogno di un dibattito a livello europeo sui nuovi format, come un Consiglio di sicurezza dell’Ue e mezzi per un coordinamento più stretta, all’interno e all’esterno dell’Eu. Dovremmo anche esplorare la possibilità di usare il voto di maggioranza nei campi della Politica estera e di sicurezza comuni in un contesto di un dibattito più ampio sull’uso del voto di maggioranza per le politiche dell’Ue.

– Cogliere l’opportunità della loro presenza comune al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per iniziative comuni, anche nel campo della prevenzione dei conflitti, e di aumentare il coordinamento nell’Ue sulle materie dell’Onu.

– Ricordare la necessità di sviluppare ulteriormente l’emergere di una cultura strategica condivisa attraverso la “European intervention initiative”, che sarà collegata il più strettamente possibile con la Pesco.

– Perseguire sforzi comuni nel campo del dispiegamento di forze, in particolare nel “Main ground combat system” (Mgcs) e nel “Future combat aerial system” (Fcas).

– Riaffermare la loro forte invocazione alla commissione europea per proporre misure legislative urgenti a livello dell’Ue per contrastare i contenuti illeciti che promuovono il terrorismo online.

– Proseguire nei loro sforzi con l’Ucraina e la Russia nel contesto del Formato Normandia per facilitare l’implementazione degli accordi di Minsk con il fine di stabilizzare la situazione nell’est dell’Ucraina e preservare l’integrità territoriale dell’Ucraina.

– Muoversi verso una difesa europea meglio integrata, che incorpori tutti gli aspetti civili e militari e i mezzi di gestione della crisi e di risposta dell’Ue.

 

Sviluppo, migrazione e asilo

– Promuovere il rilancio rapido di una Agenda sulle migrazioni comprensiva che combini tre pilastri: (i) esternamente, sostegno e cooperazione crescenti con i paesi di origine e di transito costruendo sugli esempi che già esistono di cooperazione e partnership come l’accordo tra Eu e Turchia, per evitare le partenze verso l’Europa, combattere l’immigrazione illegale e velocizzare il processo di ritorno; (ii) ai confini Ue, protezione migliorata delle frontiere europee esterne mediante un rafforzamento ambizioso dello staff e del mandato di Frontex; (iii) internamente, un Sistema comune europeo di asilo che sappia resistere alle crisi e assicurare un equilibrio giusto di responsabilità e solidarietà.

– Cercare soluzioni europee, che oggi sono più importanti che mai. Azioni unilaterali e senza coordinamento divideranno l’Europa, divideranno i suoi popoli e metteranno a rischi Schengen. Se gli stati membri cominciassero ad agire unilateralmente, questo provocherebbe un aumento generale delle migrazioni verso l’Europa. Affrontare le sfide migratorie con efficacia richiede sforzi combinati di tutti gli stati membri e delle istituzioni Ue.

– Affrontare in maniera comune e risoluta i movimenti secondari all’interno dell’Ue, soprattutto diminuendo gli incentivi per i movimenti secondari nell’ambito del nuovo regolamento di Dublino, ma anche aumentando la cooperazione tra gli stati membri con il fine di, inter alia, prevenire che i richiedenti asilo registrati vadano in altri paesi e garantire trasferimenti e riammissioni rapidi verso gli stati membri competenti.

– Promuovere due riforme chiave che vadano oltre il breve periodo: (i) generare una vera polizia di frontiera europea a partire da Frontex e (ii) creare un Ufficio di asilo europeo che armonizzi le pratiche di asilo negli stati membri e sia responsabile per le procedure di asilo ai confini esterni.

– Mantenere l’impegno forte nel considerare le partnership di sviluppo e sicurezza con l’Africa come una priorità chiave.

– Istituire velocemente un gruppo ad alto livello di “saggi” sull’architettura finanziaria europea per lo sviluppo (soprattutto riguardo ai ruoli rispettivi di Eib ed Ebrd), con il fine di fare proposte per il Consiglio europeo di dicembre.

 

Competitività, politica economica

– Sviluppare il legame tra i Fondi strutturali e il coordinamento delle politiche economiche e rafforzare la convergenza economica, sociale e fiscale.

– Sviluppare una nuova prospettiva strategica a medio-lungo termine per la crescita sostenibile e l'occupazione a livello europeo, attraverso una legislazione che consenta l'innovazione, un’ulteriore rafforzamento del mercato unico dell'Ue e la promozione a livello globale della competitività dell'industria.

– Riaffermare il proprio attaccamento al libero mercato, al multilateralismo e a un'ambiziosa politica commerciale dell'Ue.

– Sostenere la Commissione europea nell'elaborazione di soluzioni per modernizzare il sistema commerciale multilaterale, in particolare al fine di rafforzare le discipline sulle pratiche distorsive del mercato e ripristinare il pieno funzionamento della funzione di composizione delle controversie dell'Omc.

  

Tassazione

– Realizzare una convergenza fiscale effettiva tra Francia e Germania in merito all'imposta sulle imprese. Entrambi i paesi hanno concordato una posizione comune sulla proposta di direttiva della Commissione che istituisce una base imponibile comune per le società: la promuoveremo congiuntamente al fine di sostenere e accelerare il progetto europeo di armonizzazione della base imponibile delle imprese in Europa.

– Raggiungere un accordo Ue su un'equa tassazione digitale entro la fine del 2018.

   

Unione Economica e Monetaria

– Per garantire un'economia forte, l'Unione europea ha bisogno di una solida unione monetaria. Questa moneta è l'euro, che è accessibile a tutti gli stati membri e che quasi tutti gli stati membri intendono adottare conformemente ai trattati dell'Ue. La condivisione della stessa valuta comporta esigenze specifiche in termini di coordinamento economico e di integrazione. Di conseguenza, Francia e Germania hanno deciso di proporre misure chiave nella seguente tabella di marcia per rafforzare ulteriormente la zona euro e renderla un'autentica unione economica.

 

Meccanismo europeo di stabilità (Mes)

Come primo passo, dobbiamo modificare il Trattato intergovernativo del Mes al fine di includere uno strumento di garanzia comune, migliorare l'efficacia degli strumenti precauzionali per gli stati membri e rafforzare il suo ruolo nella valutazione e nel monitoraggio dei programmi futuri. E in una seconda fase possiamo quindi garantire l'integrazione del Mes nella legislazione europea, preservando le caratteristiche chiave della sua governance.

Ulteriori attività dovrebbero essere intraprese in un quadro appropriato per il sostegno alla liquidità necessaria alla risoluzione.

La condizionalità rimane un principio di base del trattato sul Meccanismo europeo di stabilità e di tutti gli strumenti del Mes ma va adattato a ciascuno strumento.

Ricordiamo che qualsiasi decisione di fornire sostegno alla stabilità attraverso il Mes a uno stato membro dell'area dell'euro include un'analisi della sostenibilità del debito (Dsa).

Per migliorare il quadro esistente promuovendo la sostenibilità del debito e migliorarne l'efficacia, dovremmo iniziare a lavorare sulla possibile introduzione dell'euro CaC  ( collective action clauses) con l'aggregazione a un solo capo. Se ritenuto appropriato, il Mes può facilitare il dialogo tra i suoi membri e investitori privati, seguendo la prassi del Fondo monetario internazionale.

Il Mes dovrebbe avere un ruolo rafforzato nella progettazione e nel monitoraggio dei programmi in stretta collaborazione con la Commissione e in collegamento con la Bce e sulla base di un compromesso da trovare tra la Commissione e il Mes. Dovrebbe avere la capacità di valutare la situazione economica generale negli stati membri, contribuendo alla prevenzione delle crisi. Ciò dovrebbe essere fatto senza duplicare il ruolo della Commissione e nel pieno rispetto dei trattati.

Ogni qualvolta uno stato membro richiede l'assistenza finanziaria del Mes, può anche richiedere l'assistenza finanziaria dell'Fmi.

il Mes potrebbe essere rinominato.

  

Linea di credito Mes

Dovremmo rendere gli strumenti precauzionali esistenti più efficaci per garantire la stabilizzazione. Tale supporto dovrebbe comportare condizionalità.

Come ulteriore sviluppo della linea di credito cautelare del Mes (Pccl), il supporto alla stabilità potrebbe essere utilizzato in caso di rischio di penuria di liquidità, quando i membri del Mes rischiano di subire una graduale perdita dell'accesso al mercato, senza la necessità di un programma completo.

Stabiliremo un processo per finalizzare una lista di condizioni entro dicembre.

   

Unione bancaria

Per quanto riguarda l'Unione bancaria, il piano d’azione dell’ Ecofin di giugno 2016 ha riconosciuto che occorrerà compiere ulteriori passi in termini di riduzione e condivisione dei rischi nel settore finanziario, nella sequenza appropriata, in materia di Npl, regimi di insolvenza, pacchetto bancario e anti- riciclaggio di denaro.

 

Rete di sicurezza

Il Mes, Meccanismo europeo di stabilità, dovrebbe essere il fondamento del Meccanismo di risoluzione unico. Dovrebbe essere emesso come se fosse una linea di credito. Sulla base di una sufficiente riduzione del rischio, la sua entrata in vigore dovrebbe essere anteriore al 2024.

La dimensione di questa rete di sicurezza dovrebbe essere simile ma non superiore al Meccanismo di risoluzione unico e dovrebbe sostituire lo strumento di ricapitalizzazione diretta.

La neutralità fiscale a medio termine sarà assicurata in particolare attraverso il rimborso del sostegno comune mediante contributi straordinari ex post erogati dal settore bancario in tre anni con una potenziale proroga di due anni.

A condizione che vi siano progressi sufficienti in tutti i settori pertinenti di riduzione del rischio, che devono essere valutati dalle autorità competenti (Commissione, Ssm, Meccanismo di risoluzione unico), l'entrata in vigore della rete di sicurezza deve essere precedente al 2024. Nel 2020, le autorità competenti forniranno una relazione sull'andamento degli Npl e sulla creazione di cuscinetti di salvataggio. Su tale base, e se la riduzione del rischio sarà soddisfacente, la decisione finale riguardo a un’entrata in vigore accelerata della rete di sicurezza dovrebbe essere presa dall'Eurogruppo / Ecofin / Consiglio europeo.

Valuteremo la dimensione del Meccanismo di risoluzione unico durante la revisione finale del 2018 e verrà preso in esame l'accordo intergovernativo per anticipare la rete di sicurezza.

Un contratto con le caratteristiche precise della rete di sicurezza del meccanismo di risoluzione unico dovrebbe essere sviluppato per l’approvazione politica entro dicembre 2018, sulla base del lavoro svolto finora nel gruppo di esperti pertinente.

 

Edis

Riaffermiamo l'importanza di rafforzare l'Unione bancaria in vista del suo completamento. Ciò significa, su tutti gli elementi del piano d’azione dell’ Ecofin del giugno 2016, sia sulla riduzione del rischio sia sulla condivisione del rischio nella sequenza appropriata. Il lavoro su un piano per avviare negoziati politici riguardanti l’Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi, potrebbe iniziare dopo il Consiglio europeo di giugno.

Unione dei mercati dei capitali

Ci impegniamo a fare progressi decisivi verso l'Unione dei mercati dei capitali, su tutti gli argomenti concordati dai nostri ministri delle Finanze.

 

Budget dell'Eurozona

Proponiamo di istituire un bilancio della Eurozona nel quadro dell'Unione europea per promuovere la competitività, la convergenza e la stabilizzazione nell'area dell'euro, a partire dal 2021.

Le decisioni sul finanziamento dovrebbero tenere conto dei negoziati durante il prossimo quadro finanziario pluriennale. Le risorse verrebbero da contributi nazionali, allocazione delle entrate fiscali e risorse europee.

Il bilancio della zona euro sarebbe definito su base pluriennale.

Lo scopo del bilancio dell'Eurozona sono la competitività e la convergenza, che verrebbero erogate attraverso investimenti in innovazione e capitale umano. Potrebbe finanziare nuovi investimenti e sostituire la spesa nazionale.

Esamineremo la questione di un Fondo europeo di stabilizzazione della disoccupazione, nel caso di gravi crisi economiche, senza trasferimenti. Francia e Germania costituiranno un gruppo di lavoro al fine di presentare proposte concrete entro il Consiglio europeo del dicembre 2018.

Le decisioni strategiche sul bilancio dell’Eurozona saranno prese dai paesi della zona euro. Le decisioni sulle spese dovrebbero essere eseguite dalla Commissione europea.

  

Ricerca, innovazione, istruzione superiore, digitale e spazio

– Promuovere congiuntamente il lancio rapido di un progetto pilota per finanziare l'innovazione rivoluzionaria nel restante periodo di Horizon 2020 e cooperare anche a livello bilaterale.

– Creare un centro congiunto franco-tedesco per la ricerca sull'intelligenza artificiale.

– Lavorare per creare rapidamente le prime "università europee", inizialmente costituite da reti gerarchiche di università in tutta l'Ue.

– Avviare un gruppo di lavoro per presentare proposte per l'Ue e trovare le risposte giuste per affrontare le nuove sfide nella politica e nell'economia spaziale (in particolare "NewSpace").

– Nel settore dei lanciatori spaziali, riaffermare il loro pieno sostegno al programma Ariane 6 dell'Agenzia spaziale europea.

 

Clima

– Impegnarsi a mettere in atto ambiziosamente l'accordo di Parigi a tutti i livelli e a intensificare gli sforzi globali del multilateralismo; a tal fine il Petersberg Climate Dialogue ha dato un segnale forte.

– Sviluppare una strategia Ue 2050 per una trasformazione a lungo termine verso la neutralità del carbonio, che non è solo una necessità, ma anche un'opportunità economica.

– Assicurare che l'Ue assuma nuovi impegni alla Cop24 per aggiornare il proprio Ndc entro il 2020, tenendo conto delle possibili riduzioni delle emissioni settoriali consentite dagli accordi attuali o futuri.

– Istituire un gruppo di lavoro interministeriale ad alto livello sui cambiamenti climatici per intensificare la cooperazione in questo settore trasversale e creare punti di vista comuni sulla transizione energetica e strumenti per innescare finanziamenti sostenibili e incentivi economici, comprese le questioni relative alla fissazione del carbonio.

 

Riforma delle istituzioni dell'Ue

– Lavorare affinché la Commissione europea abbia meno commissari di quanti siano gli Stati membri, come previsto dal trattato di Lisbona.

– Realizzare liste transnazionali per le elezioni europee a partire dal 2024.

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