Federica Mogherini in visita diplomatica a Cuba (foto LaPresse)

L'occasione mancata di Mogherini

Redazione

Visita Cuba ma non fiata sugli attivisti e i dissidenti oppressi dal regime

A fronte di chi vuole costruire muri e chiudere porte, noi europei vogliamo costruire ponti e aprire porte, attraverso la cooperazione e il dialogo”, ha detto Federica Mogherini durante la sua visita a Cuba. Bontà sua, ha ammesso che a proposito di diritti umani “esistono differenze nelle nostre rispettive visioni”. Ma “la disposizione al dialogo e il rispetto mutuo restano sempre presenti”. L’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, in visita ufficiale nell’isola, ha dato l’idea di voler proseguire nella politica del “disgelo” nei confronti di Cuba adottata da Barack Obama e parzialmente rivista da Donald Trump. Ma perfino Obama, l’uomo delle linee rosse mai rispettate, era attento a ribadire quel che a Cuba non va, e anche a incontrare gli oppositori nel corso della sua celebre visita. Niente di tutto questo ha fatto Federica Mogherini, che ha snobbato i dissidenti cubani spingendo Martha Beatriz Roque Cabello, fondatrice della Asamblea para promover la sociedad civil cubana, a inviare all’Ue una dura lettera di protesta, dopo che l’Alto rappresentante ha detto che Cuba e Ue “condividono princìpi come la giustizia, la libertà e la solidarietà”. E’ “una vera offesa per i cittadini del nostro paese, in particolare per coloro che hanno dovuto andare in esilio, i prigionieri ed ex prigionieri politici, i sottoposti a persecuzione per pensare in modo differente, coloro che vanno in prigione senza commettere alcun delitto, in alcuni casi, solo per pericolosità pre-delittiva, coloro che non hanno un tetto sotto cui vivere, né la speranza di averlo e anche coloro che sono morti in mare cercando di emigrare”, ha scritto l’attivista.

 

Altrettanto duri i toni della blogger Yoani Sánchez. “Nel paese in cui arriva Federica Mogherini continua a esserci una dittatura”, ha scritto il 3 gennaio. Lo ha ricordato in un tweet Guy Verhofstadt, che non è solo capogruppo dei liberali dell’Alde nel Parlamento europeo ma anche rappresentante ufficiale dell’Ue nei negoziati sulla Brexit: “Quasi 900 detenzioni arbitrarie di oppositori del governo hanno luogo a Cuba ogni mese. Federica Mogherini ha appena visitato l’isola ma non ha incontrato rappresentanti della società civile o dell’opposizione politica”. Secondo lui, questa è “un’opportunità mancata e una strategia debole e deprecabile”.

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