Foto dal profilo Facebook di Live Water

L'acqua del rubinetto è avvelenata. Ecco l'ultima teoria del complotto

Eugenio Cau

I salutisti elitari americani hanno una nuova mania e comprano per cifre astronomiche grosse scorte di acqua non filtrata 

Roma. Il New York Times ha raccontato qualche giorno fa, in un pezzo a metà tra il serio e il faceto, la nuova mania salutista diffusa tra le enclave ricche e liberal d’America, dalla California alla Silicon Valley, dove si raduna l’élite tecno-hippie del paese: la raw water, traducibile con “acqua pura”, anche se sarebbe meglio dire “acqua grezza”. Come ipnotizzati da una puntata antivaccinista delle Iene, alcuni degli uomini più ricchi e facoltosi d’America si sono convinti che l’acqua del rubinetto e l’acqua in bottiglia fanno entrambe ugualmente male, o quanto meno non portano benefici alla salute, e hanno iniziato a comprare per cifre astronomiche grosse scorte di raw water. Per 36,99 dollari ogni 2,5 galloni (circa 9,5 litri, significa arrotondando 3,7 dollari al litro) a San Francisco si può comprare acqua non filtrata, non trattata e non sterilizzata, prelevata da una sorgente in Oregon e imbottigliata così com’è, senza nemmeno passarla prima per un colino da cucina. La raw water ha una data di scadenza: dopo qualche settimana diventa verde e melmosa, ma per Mukhande Singh, l’imprenditore che vende l’acqua miracolosa con la sua azienda Live Water, questo è un buon segno, perché significa che l’acqua è viva, non defunta come quella che scorre dai rubinetti, che è “acqua del gabinetto piena di farmaci per il controllo delle nascite” e di “sostanze per la manipolazione della mente”, come ha detto al New York Times.

  

Singh (che in realtà si chiama Christopher Sanborn) è convinto che il fluoro e il cloro disciolti nell’acqua di rubinetto siano parte di un complotto del governo, e che l’unico modo per sfuggirvi sia staccarsi dalla rete degli acquedotti e ricominciare a bere acqua di fonte, come facevano i nostri antenati. La Silicon Valley, da sempre ricettiva a queste forme di salutismo pseudoscientifico (ricordate la paleodieta? o quando Mark Zuckerberg promise di mangiare per un anno solo carne di animali cacciati e uccisi con le sue mani?) si è bevuta queste fandonie, e oggi nei sobborghi di San Francisco si consuma acqua non sterilizzata che diventa verde dopo un mese e che, dicono i dottori, può causare facilmente diarrea e disturbi cronici. Tra i principali sostenitori della raw water c’è Doug Evans, imprenditore-santone diventato famoso l’anno scorso per aver cercato di vendere con la sua Juicero degli spremiagrumi wi-fi per 400 dollari. Parte del complottismo contro l’acqua del rubinetto ricade nella categoria del salutismo ultraelitario: non tutti credono che il cloro sia una sostanza per il controllo della mente, ma spendono comunque cifre astronomiche per comprare bottiglie d’acqua non trattata in nome di un non meglio precisato ritorno alle origini, senza ricordare che “alle origini” la dissenteria era una causa di morte piuttosto frequente. Altri installano sul balcone costose macchine per distillare l’acqua dall’umidità dell’aria.

    

Ma il New York Times paragona il complottismo sull’acqua alla follia antivaccinista, capace di unire destra e sinistra. Mentre le élite liberal californiane bevono raw water, Alex Jones, celebre complottista televisivo di tendenze trumpiane, sostiene da sempre che il fluoro disciolto nell’acqua potabile sia uno strumento di manipolazione della mente. 

 

Silicio Newsletter
Di più su questi argomenti:
  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.