Steve Bannon (foto LaPresse)

Divorzio a destra

Il grande finanziatore di Trump, Bob Mercer, lascia la guida del suo hedge fund e scarica Steve Bannon

New York. Robert Mercer, il miliardario che ha sostenuto la candidatura di Donald Trump con generosi finanziamenti diretti e indiretti, ieri ha lasciato improvvisamente la guida del mastodontico hedge fund Renaissance Technologies, del quale era contitolare. Nel breve comunicato trasmesso agli investitori non ha dato le motivazioni della decisione, dicendo semplicemente che rimarrà “nello staff tecnologico”, dove farà quello che più ama, ovvero raffinare i sofisticati strumenti matematici con cui la compagnia fa trading. In una lettera agli impiegati il manager noto per la sua estrema riservatezza si è invece addentrato per la prima volta nella questione politica, sostanzialmente scaricando il suo protetto, Steve Bannon, e annunciando il trasferimento della sua quota di Breitbart News alle figlie. La primogenita Rebekah è quella che intesse le trame politiche e guida la fondazione di famiglia. Dopo essersi sempre rifiutato di entrare nell’agone mediatico, ora “voglio spiegare semplicemente il mio pensiero, la cui essenza è che ognuno di noi dovrebbe pensare per se stesso”, ha scritto Mercer. Da questo discende la sua preferenza per i conservatori che vogliono uno small government ma anche la convinzione che non c’è posto per la discriminazione in una società basata sulla libertà individuale e lo stato limitato. E su questo s’innesta la stoccata finale su Bannon: “La stampa ha sostenuto che le mie idee politiche sono agganciate a quelle di Steve Bannon. Rispetto molto Bannon, e di tanto in tanto discuto di politica con lui, tuttavia prendo da solo le mie decisioni su chi sostengo in politica. Queste decisioni non sempre si accordano con quelle di Bannon”. Detto dall’uomo posatissimo e riservato “senza il quale Trump non sarebbe presidente”, come ha detto lo stesso Bannon, suona come un divorzio pieno di rancore.