Un RC-135 americano

Russia e Nato giocano alla guerra nei cieli del Baltico

Luca Gambardella

Caccia russi e americani di affiancano e si rincorrono sopra Kaliningrad. Il fronte dell'Europa orientale diventa sempre più caldo

Roma. Negli ultimi due giorni, nei cieli del mar Baltico, Russia e Nato si sono scambiate un paio di provocazioni molto eclatanti. La prima è successa lunedì, sopra le acque internazionali a circa 40 chilometri dall'enclave russa di Kaliningrad. Un caccia dell'aviazione russa Su-27 ha affiancato un aereo da ricognizione americano RC-135. L'Eucom, il comando europeo degli Stati Uniti, ha detto che il caccia si è avvicinato a solo un metro e mezzo dall'aereo americano e che la manovra è stata "pericolosa" a causa "dell'alta velocità e dallo scarso controllo del velivolo russo da parte del suo equipaggio". I russi hanno contestato la versione dell'imperizia del pilota e hanno detto che la missione aveva il chiaro intento di scongiurare lo sconfinamento di due aerei americani in territorio russo. A quel punto, spiega l'agenzia di stampa russa filogovernativa Tass, l'RC-135 ha "tentato di avvicinarsi verso il caccia con una manovra provocatoria". Mosca parla anche di un secondo aereo americano intercettato, dieci minuti dopo il primo, e affiancato dal Su-27.

 

 

Oggi c'è stato il secondo episodio, sempre nei cieli del Baltico. In quella che sembra una risposta alla provocazione di Mosca, un F16 della Nato ha affiancato un volo di stato russo con a bordo il ministro della Difesa del Cremlino, Sergei Shoigu, e che era scortato da due caccia Su-27. In quest'area, la rotta seguita dagli aerei di Mosca corre spesso lungo il confine che separa i cieli russi da quelli dell'Alleanza atlantica. Si tratta insomma di un quadrante molto trafficato da mezzi della Nato e della Russia. Solo la scorsa settimana, ha fatto sapere il ministro della Difesa lituano, i caccia dell'Alleanza atlantica hanno scortato 32 velivoli militari di Mosca, giudicati troppo vicini ai cieli europei. Secondo l'agenzia russa Itar-Tass, oggi le cose sono andate diversamente e uno dei due caccia che scortavano il ministro ha compiuto una manovra in modo da "mostrare" all'F16 i missili montati sotto l'ala, intimando così al mezzo della Nato di mollare la presa e allontanarsi. A bordo dell'aereo che trasportava il ministro Shoigu a Kaliningrad – che non è un posto qualunque, perché si tratta di una piccola regione collocata in pieno territorio europeo e Nato – c'era, guarda caso, anche un cronista dell'Itar-Tass. Il giornalista ha subito diffuso la storia, che ha avuto un notevole impatto mediatico in Russia. Sulle emittenti filogovernative come Rossiyskaya Gazeta e alla tv ufficiale del ministero della Difesa, Zvezda, sono stati pubblicati i filmati dell'incidente.

 

 

I due episodi arrivano a pochi giorni dall'abbattimento in Siria di un aereo del regime di Assad, alleato di Mosca, da parte degli americani. Un caso che ha portato alla sospensione di qualunque forma di coordinamento militare nel paese. Le tensioni tra Washington e Mosca, però, riguardano anche il fronte europeo, dove i russi guardano con preoccupazione all'aumento delle truppe Nato nei paesi baltici. Da mesi la Lituania, che è un paese alleato della Nato, denuncia che la crisi tra l'Alleanza atlantica e la Russia sta portando a un aumento notevole della tensione. Un numero sempre maggiori di aerei russi di tipo diverso – Su-27, Su-24 e bombardieri Su-34 – sono scortati dai caccia Nato lontano dai cieli europei. Anche Finlandia, Svezia e Danimarca hanno riferito di continui sconfinamenti aerei russi. A preoccupare gli Alleati, in particolare, c'è proprio l'exclave di Kaliningrad, dove si teme che Mosca possa replicare quanto già avvenuto in Crimea (qui avevamo spiegato perché si tratta di una zona molto delicata per i rapporti tra Russia e blocco occidentale). Secondo Vilnius, la Russia e la Bielorussia, sua alleata, sono pronte a organizzare nel giro di breve tempo un'esercitazione molto importante per prepararsi a un'eventuale attacco rivolto contro le truppe Nato. Il ministro della Difesa lituano, Raimundas Karoblis, ha detto lo scorso maggio che si tratta di "simulazioni a carattere offensivo rivolte contro i paesi baltici e la Polonia". E forse non a caso, subito dopo l'incidente di oggi, il ministro russo Shoigu ha denunciato il comportamento aggressivo dell'Alleanza atlantica sul suo fronte occidentale, definendo il rafforzamento delle truppe nei paesi baltici una mossa con un chiaro intento anti-russo.

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  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.