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Una lunga scia di sangue

Giulia Pompili

Ecco tutti gli attacchi che l’Isis ha compiuto nel 2016 fuori dai confini della guerra

Abbiamo deciso di pubblicare un elenco esaustivo di tutti gli attentati che lo Stato islamico e i suoi gruppi terroristici affiliati hanno effettuato fuori dai confini della guerra al terrore. Quegli attacchi, cioè, che sono avvenuti fuori da Siria, Libia e Iraq, le roccaforti dell’Isis. Da quando gli estremisti di Abu Bakr al Baghdadi si sono autoproclamati “Califfato” nel 2014, il 2016 è stato l’anno in cui l’Isis è stato più attivo e ha mietuto più vittime. Ma per capire la potenza di questo elenco, c’è bisogno di spiegare cosa c’è (e cosa non c’è).  Abbiamo messo nell’elenco gli attacchi di Isis in Pakistan e Afghanistan, ma anche quelli di Boko Haram in Nigeria, perché se è vero che parte di quel gruppo è legato ancora ad al Qaida, la maggior parte degli attentati sono stati rivendicati o comunque ricondotti all’Isis dall’intelligence (non abbiamo messo gli attentati rivendicati dal gruppo somalo di al Shabaab, slegato dallo Stato islamico). Abbiamo contato nell’elenco gli attacchi di Abu Sayyaf nelle Filippine – il braccio armato dell’Isis nel sud-est asiatico – e quelli degli estremisti indonesiani, ispirati dalla propaganda dell’Isis, come pure in Bangladesh. Evidenziati in neretto, ci sono gli attacchi avvenuti nei paesi occidentali.

Non abbiamo considerato in questo elenco gli attacchi a Israele, perché il paese non è stato attaccato dallo Stato islamico. Ma si sa: Israele è l’obiettivo principale del terrorismo. Nel 2016 dalla Striscia di Gaza sono partiti sedici razzi contro il paese: 6 a gennaio, 5 a marzo, 2 a maggio, 2 a luglio, 1 ad agosto. 18 persone sono morte all’interno dei confini di Israele per attacchi deliberati di estremisti islamici. Ne diamo conto qui di seguito.

Tel Aviv, 1° gennaio. Un uomo apre il fuoco nella zona dei ristoranti durante le celebrazioni del Capodanno. Alon Bakal (26 anni) e Shimon Ruimi (30 anni) vengono uccisi. 8 feriti.

Otniel, 17 gennaio. Dafna Meir (38 anni), madre israeliana di sei bambini, viene accoltellata da un terrorista palestinese fuori casa.

Beit Horon, 25 gennaio. Due donne vengono accoltellate fuori dal mercato del villaggio. Muore Shlomit Krigman (38 anni).

Gerusalemme, 3 febbraio. Tre terroristi con  coltelli, pistole ed esplosivi attaccano un gruppo di soldati. Muore Hadar Cohen (19 anni).

Ramallah, 18 febbraio. Due palestinesi in un supermercato accoltellano due persone. Muore Tuvia Yanai Weissman (18 anni).

Tel Aviv, 8 marzo. Un palestinese accoltella i passanti al porto di Giaffa. Uccide Taylor Force (28 anni).

Tel Aviv, 8 giugno. Due terroristi aprono il fuoco in un mercato. Feriscono 5 persone, muoiono Michael Feige (58), Ido Ben Ari (42), Mila Mishayev (33), Ilana Navaa (39).

Kiryat Arba, 30 giugno. La tredicenne Hallel Yaffa Ariel viene accoltellata nel suo letto.

Route 60, 30 giugno. Il rabbino Michael Mark viene ucciso mentre guida la sua auto.

Gerusalemme, 9 ottobre. Un palestinese apre il fuoco dalla sua auto. Muoiono Levana Melihi (60 anni) e Yosef Kirme (29 anni).

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.