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La Turchia bombarda i curdi in Siria. Intanto la Russia inizia l'annunciata tregua umanitaria
I jet turchi hanno bombardato nella notte di mercoledì le postazioni a nord di Aleppo delle Forze democratiche della Siria, un gruppo di miliziani curdi. Secondo quanto riportato dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, citato da Reuters, ventisei raid aerei avrebbero colpito i villaggi di al Hasiya, Um al Quea e Um Hosh. L'esercito turco ha detto che sarebbero stati 18 gli obiettivi colpiti.
Secondo fonti militari turche citate da Reuters, i bombardamenti avrebbero ucciso almeno 160 miliziani del Ypg, un gruppo di combattenti del Sdf che Ankara considera l'ala siriana del Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan – nonostante le due forze neghino di avere collegamenti diretti.
Intanto alle 8 locali in Siria è iniziata la tregua "umanitaria" decretata da Mosca per consentire ai civili e ai ribelli di abbandonare la città siriana di Aleppo che durerà undici ore invece delle otto inizialmente stabilite. Nonostante questo, però, ci sono registrati scontri vicino a uno dei corridoi umanitari. Secondo l'agenzia di notizie ufficiale siriana, alcune organizzazioni "terroriste" hanno attaccato il valico di Bustan al Qasr, uno dei corridoi di soccorso individuati dal governo di Assad e dai russi, con razzi, armi automatiche e franchitiratori.


bruxelles
L'Ue propone di reintrodurre i dazi a Israele, ma von der Leyen sa che non c'è la maggioranza
“Non vogliamo punire Israele o i cittadini israeliani, ma fare pressione sul governo israeliano affinché cambi strada a Gaza”, ha detto l’Alto rappresentante, Kaja Kallas. Eppure la proposta della presidente della Commissione di sospendere la parte commerciale dell’accordo Ue-Israele appare come un atto simbolico di opportunismo politico. Che rischia di essere insabbiato a causa del veto di uno o più governi
