Il quartiere ebraico ad Anversa, Belgio

La fuga degli ebrei, i canarini nella miniera d'Europa

Giulio Meotti

Un decimo degli ebrei di Francia è scappato. Altri partiranno. 200 sono appena arrivati in Israele dopo la strage a Nizza. Noi paghiamo il prezzo della cecità.

 

Il 17 ottobre del 1943 Alois Brunner, capitano delle SS, arrivò a Nizza con i suoi collaboratori e scelse come base logistica l’Hotel Excelsior. Si apriva così la pagine più tragica della storia della Costa Azzurra: la deportazione degli ebrei francesi nei campi di sterminio nazisti. Ogni tre giorni, al treno Nizza-Parigi veniva agganciato un carro bestiame in cui venivano stivati cento ebrei. Fu così reso “judenrein” (sgombro da ebrei) il sud della Francia. Gli ebrei di Nizza non vogliono finire di nuovo sui treni. E a pochi giorni dalla strage che ha ucciso 84 persone sulla Promenade des Anglais, 200 ebrei francesi, fra cui molti dalla Costa Azzurra, sono atterrati in Israele per non fare più ritorno. “Non c’è futuro per gli ebrei in Francia a causa degli arabi, ed a causa di una posizione anti-israeliana nella società”, ha detto da Parigi il presidente dell’Agenzia Ebraica, Natan Sharansky.

 

Negli ultimi due anni, circa 15 mila ebrei francesi sono immigrati in Israele. Nei primi anni Duemila, la popolazione ebraica di Marsiglia era di 80 mila persone. Oggi, quel numero è sceso a 60 mila. In dieci anni, un decimo degli ebrei di Francia ha lasciato il paese. L’attacco di Nizza non è stata una sorpresa per i 20 mila ebrei in città, che per anni sono stati il bersaglio di attacchi antisemiti e violenze da parte della comunità islamica. “Gli unici ebrei che vedi in giro con una kippah sono i turisti stranieri”, ha detto Chalom Yaich, esponente della comunità ebraica in città. Nizza ha almeno 60 mila musulmani, il 17 per cento della popolazione della città, secondo le stime pubblicate sul Monde, a fronte di una media nazionale dell’otto per cento della popolazione. E’ partito per Israele anche il rabbino Eliyahu Lanker, padre di sette figli e nonno di quindici, già rabbino a Nizza per vent’anni. Gli ebrei sono come i canarini nella miniera. Quelli che morendo segnalano la presenza di gas nocivi per i minatori. Se gli ebrei costituiscono una piccola percentuale della popolazione francese, metà degli attentati per odio ideologico e religioso in Francia sono diretti contro di loro. Numerosi canarini ebrei sono stati uccisi in questi anni. Ma noi minatori, troppo presi a rimestare bugie contro Israele, non prestavamo attenzione e ora ne stiamo pagando il prezzo.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.