Barack Obama a Washington (foto LaPresse)

Obama a Hiroshima

Redazione
Barack Obama sarà il primo presidente americano a visitare il Memoriale della città di Hiroshima, a quasi 71 anni dalla prima bomba atomica. Sarà una visita “storica”, carica di conseguenze, per coccolare il Pivot asiatico.

Barack Obama sarà il primo presidente americano a visitare il Memoriale della città di Hiroshima, a quasi 71 anni dalla prima bomba atomica. Lo ha annunciato ieri la Casa Bianca, spiegando che la visita avverrà il 27 maggio, durante il viaggio di Obama in Giappone per il G7. La visita di Obama non era così scontata. Per mesi si sono rincorse le voci su una sua possibile presenza al Memoriale. A Hiroshima c’erano già stati Nixon e Carter, ma non da presidenti. Obama, dunque, sarà il primo. E dopo lo storico viaggio a Cuba, la visita a Hiroshima è manifestazione tangibile della dottrina Obama, che, a sei mesi dalle elezioni, tenta di riempire tutti i buchi della storia, con un messaggio per il mondo libero dal nucleare, senza però considerare le conseguenze – e gli effetti collaterali – della politica delle mani tese e dei passi in avanti.

 

La Casa Bianca ha detto che Obama non si scuserà con i giapponesi, ma la sua presenza basterà per agitare gli animi nazionalisti, e i difficili equilibri con Cina e Corea, che mal digeriscono l’alleanza tra Usa e Giappone. Anche Tokyo vorrebbe superare l’eredità di un passato ingombrante, già nel 2009 aveva sconsigliato alla Casa Bianca un viaggio presidenziale al Memoriale. Ma dopo Cuba, Obama voleva anche sistemare il suo celebre Pivot asiatico. Se bene o male, sarà il suo successore a capirlo.

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