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Due storie americane ci ricordano i guai creati dalla politica dei dazi

Redazione

Il protezionismo nuoce gravemente alla salute economica e questo rischia di trasformarsi in un problema di sicurezza nazionale. Un problema che non riguarda solo gli Stati Uniti

Il protezionismo nuoce gravemente alla salute economica, e questo rischia di trasformarsi in un problema di sicurezza nazionale. Se non ci credete, chiedete agli armatori americani. Le flotte commerciali a stelle e strisce stanno attraversando un lungo declino, segnato dalla progressiva riduzione sia delle navi, sia degli addetti. In un mondo dove il commercio internazionale viene sempre più osservato anche dalla prospettiva delle implicazioni geopolitiche, ciò ha sollevato l’attenzione del Congresso, che si sta interrogando su come invertire il trend. In un commento pubblicato ieri sul Wall Street Journal, Colin Grabow e Scott Lincicome del Cato Institute mettono in guardia contro la tentazione di rispondere con dazi e sussidi a un problema che deriva proprio dall’utilizzo estensivo e persistente nel tempo di tali strumenti.

In particolare sono due le norme sotto accusa: il Jones Act del 1920, che vieta l’impiego di bastimenti prodotti all’estero per trasportare prodotti da una parte all’altra degli Usa, e il dazio del 50 per cento sulla cantieristica estera. Se la marineria americana è oggi in difficoltà, la principale ragione è che essa – essendo stata in gran parte isolata dalla competizione internazionale – è rimasta talmente tecnologicamente arretrata che spesso agli armatori conviene pagare il dazio e ricorrere ai più efficienti cantieri stranieri. Né si può pensare di cavarsela mettendo sul piatto denaro pubblico: negli anni Settanta e Ottanta, la distribuzione di soldi a pioggia non ebbe i risultati sperati. Al contrario, scrivono Grabow e Lincicome, “serve una riforma sistemica, e questo significa prendere di petto il protezionismo, rinfocolare la concorrenza sul mercato Usa e accettare la sfida delle impressionanti capacità cantieristiche dei nostri alleati”. Sembra un dibattito americano, ma non riguarda soltanto le flotte commerciali e soprattutto non riguarda solo gli Usa. Prendere appunti please.

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