editoriali

La demagogia massima delle opposizioni sul salario minimo

Redazione

La bagarre in aula di Elly Schlein e Giuseppe Conte ha forse regalati consensi a Pd e M5s, ma la loro è una proposta irrealistica 

Hanno detto più o meno le stesse cose: “Non nel nostro nome” e “state tradendo le speranze di 3,5 milioni di lavoratori poveri”. Ed entrambi, Giuseppe Conte ed Elly Schlein, il leader del M5s strappando teatralmente i fogli, hanno ritirato la firma alla proposta di legge  sul salario minimo, dopo che la Camera ha affossato  il testo delle opposizioni, snaturato da un emendamento della maggioranza che ha cancellato la paga minima di 9 euro l’ora. Da questo punto di vista, per le opposizioni si è trattato probabilmente di un successo politico. Hanno mobilitato l’elettorato su un problema diffuso come il lavoro povero offrendo una soluzione semplice e facilmente comprensibile. Che però è sbagliata. Non tanto nel principio, dato che il salario minimo legale è diffuso nella gran parte dei paesi europei, ma nel metodo demagogico che fa fissare la paga al Parlamento anziché a una commissione tecnica. La definizione della soglia del salario minimo non è un dettaglio, ma la cosa più importante e delicata. Perché da un lato fissare  un livello troppo basso sarebbe inutile o  riguarderebbe pochi lavoratori,  dall’altro lato un livello troppo alto sarebbe controproducente per l’occupazione.  I 9 euro l’ora proposti dalle opposizioni per l’Italia corrispondono a circa il 75 per cento del salario mediano, il livello più elevato in Europa e il secondo al mondo dopo la Colombia.

 

Nei paesi Ocse il livello del salario minimo è generalmente compreso  tra il 40 e il 60 per cento del salario mediano. Nei giorni scorsi il Regno Unito ha alzato il salario minimo a 11,44 sterline l’ora, portando così la soglia al 66 per cento del salario mediano. Ma per arrivare a questo livello senza sfasciare il mercato del lavoro, a Londra ci hanno messo  25 anni: quando venne introdotto dal governo laburista di Blair nel 1999, era al 46 per cento. Ma introdurre in Italia un salario minimo da 7 euro l’ora è politicamente poco allettante, per questo Pd e M5s non l’hanno fatto quando erano al governo, meglio non fare nulla e proporre l’impossibile una volta all’opposizione. Quello sì che porta voti.

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