Una seduta del Pe (Lapresse)

Editoriali

Al Parlamento europeo FdI e Lega contrari ai salvataggi in mare

Redazione

Gli eurodeputati di Meloni e Salvini hanno votato contro il titolo che include i soccorsi in mare nella proposta di socialisti, verdi e sinistra approvata al Pe. A Bruxelles solidarietà all’Italia e umanità sono maggioranza

Ieri al Parlamento europeo è accaduto un episodio che si potrebbe riassumere così: gli eurodeputati di Fratelli d’Italia e della Lega hanno votato contro salvare vite in mare. Le cose ovviamente sono più complesse. Il presidente del gruppo del Ppe, Manfred Weber, ha proposto di inserire nella sessione plenaria di oggi una discussione sulla crisi migratoria e la “necessità di solidarietà europea in particolare per l’Italia”. Socialisti, verdi e sinistra hanno chiesto di modificare il titolo per trasformarlo in un dibattito sulla “necessità di solidarietà europea e di salvare vite umane nel Mediterraneo, in particolare per l’Italia”. La proposta del Ppe è stata bocciata con 227 contrari, 151 a favore e 5 astensioni. Quella di socialisti, verdi, e sinistra è stata approvata con 252 voti a favore, 119 contro e 13 astensioni. Fratelli d’Italia e della Lega, dopo aver appoggiato la proposta di Weber, hanno votato contro il titolo che include i salvataggi in mare. La motivazione è poco convincente. “Ancora una volta la sinistra ha mostrato il suo vero volto anti italiano”, hanno detto gli eurodeputati di Meloni, Nicola Procaccini e Carlo Fidanza. Secondo loro, la proposta di socialisti, verdi e sinistra “riconduce la necessità di una soluzione europea al solo salvataggio delle vite” ed “estende il dibattito al resto d’Europa indebolendo la specificità del caso italiano”.

 

In realtà, non è così. Del resto, lo stesso Weber alla fine ha votato a favore del titolo che include la necessità di salvare vite in mare. Più interessante è la lettura del presidente del gruppo di Renew, Stéphane Séjourné, che ha denunciato una “trappola” di Weber per aiutare Meloni nella narrazione sull’Italia lasciata da sola dall’Ue, in particolare dai governi progressisti di Francia e Germania. Se è così, il tentativo di Weber è fallito: l’episodio di ieri dimostra che, almeno al Parlamento europeo, c’è una maggioranza a favore di una politica di solidarietà e umanità sui migranti nel Mediterraneo.