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I genitori di Renzi assolti nel processo per false fatture. Storia di un accanimento

Redazione

La Corte d’appello di Firenze ha assolto Tiziano Renzi e Laura Bovoli “perché il fatto non costituisce reato”. In primo grado erano stati condannati a un anno e nove mesi

La Corte d’appello di Firenze ha assolto, “perché il fatto non costituisce reato”, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo Renzi, nel processo riguardante la presunta emissione di fatture false. Pena ridotta per l’imprenditore Luigi Dagostino, che è stato condannato a nove mesi per truffa. Il processo era relativo a due fatture risalenti al 2015, una per un importo di 20mila euro e l’altra di 140mila euro, pagate da una società amministrata da Dagostino alle società Party ed Eventi 6, facenti capo ai genitori dell’ex premier, per prestazioni ritenute dall’accusa inesistenti. In primo grado Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano stati condannati a un anno e nove mesi, mentre a Dagostino era stata inflitta una pena di due anni.

 

Nelle motivazioni della sentenza di condanna, il giudice si era spinto a parlare di “compendio probatorio preciso e univoco”, che consente “di affermare, senza incertezze, la ricorrenza di tutti gli elementi costitutivi dei reati contestati ai tre imputati”. L’indagine venne coordinata dal procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco, lo stesso che in seguito avrebbe contestato a Tiziano Renzi e Laura Bovoli anche l’accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento di tre cooperative, chiedendo e ottenendo dal gip persino gli arresti domiciliari per i due (quest’altro processo è ora in fase dibattimentale).

 

Alla fine del 2019, sempre il pm Turco avrebbe avviato con il collega Antonino Nastasi l’indagine sulla fondazione Open, che ora vede a processo Matteo Renzi, insieme, tra gli altri, a Maria Elena Boschi e Luca Lotti. Proprio l’ex premier ha commentato con queste parole l’assoluzione dei genitori: “Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo”.