EDITORIALI

Il morbo anti Ue delle elezioni francesi

Redazione

Che strategia pigra questi Républicains che si gettano nel campo euroscettico

La scorsa settimana, dopo che la Corte costituzionale polacca aveva stabilito di non riconoscere la supremazia del diritto comunitario su quello nazionale, Marine Le Pen ed Éric Zemmour avevano detto che Varsavia aveva ragione e al coro si erano uniti i sovranisti di tutti i paesi membri. Che fossero loro a difendere la decisione della Polonia non ha sorpreso nessuno. Ma alle voci sovraniste si è unita anche Valérie Pécresse, ex ministro di Sarkozy, gollista e tra i favoriti alle primarie dei Républicains.

Pécresse ha contestato il primato del diritto europeo, ha detto che la Polonia ha tutte le ragioni per protestare, come se fosse una Le Pen qualsiasi. Non è stata la prima del suo partito, partito di centrodestra che al Parlamento europeo siede nel Partito popolare europeo, a mettere in discussione il funzionamento dell’Unione europea. Prima di lei, il mese scorso, commenti simili erano arrivati dall’insospettabile Michel Barnier, Mr Brexit, il capo negoziatore che per mesi aveva tutelato gli interessi dell’Ue nel cercare di concludere un accordo con Boris Johnson. Barnier, poco dopo aver detto che avrebbe preso parte alle primarie dei Républicains in vista delle elezioni presidenziali del 2022 aveva constatato il primato della giustizia comunitaria. Vedendo che la sua candidatura stentava a decollare, improvvisamente, si era gettato più a destra, in un campo già molto occupato nella campagna elettorale francese.

Pécresse o Barnier si sono lasciati contagiare nel tentativo di riempire uno spazio lasciato scoperto dal presidente Emmanuel Macron, ma il calcolo è ingenuo oltre che sbagliato. Il vizio delle bordate euroscettiche sembra essere sempre più frequente per le elezioni francesi, il campo degli euroscettici, a destra e sinistra, è ormai più che saturo e insistere a volerne fare parte sembra una strategia pigra – è sempre facile dare la colpa all’Ue – e comunque poco fruttuosa: l’elettorato euroscettico quello è e ha già i suoi paladini.

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