Marco Cappato (Ansa)

Editoriali

L'entusiasmo per l'eutanasia, anche no

Redazione

Meglio la zona grigia, o almeno una legge, che il populismo referendario

L’entusiasmo con cui Filomena Gallo e Marco Cappato, promotori del referendum sull’eutanasia legale, hanno annunciato il raggiungimento delle 500 mila firme necessarie per chiederne lo svolgimento è, dal loro punto di vista, ampiamente giustificato. È stata quasi una guerra lampo, facilitata dalla nuova norma che permette la raccolta delle firme anche online (70 mila, secondo il comitato), segno che l’opinione pubblica, anche grazie ad anni di campagne mediatiche monodirezionali, è già fortemente orientata. Ci sono però altrettanti validi motivi, e meno inclini al populismo referendario, per non essere entusiasti della possibilità che su un tema di tale portata etica, l’Italia possa decidere attraverso un quesito che, essendo abrogativo, appare in molti aspetti eccessivamente semplificatorio. Il referendum infatti, modificando l’art. 579 del Codice penale (omicidio del consenziente) intende, nelle parola dei promotori, “abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l’introduzione dell’eutanasia legale in Italia”.

 

Sic et simpliciter. E questo mentre è già in discussione, e da poco approvato nelle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali della Camera il testo sul fine vita e sulla non punibilità dell’assistenza al suicidio, che  appare quantomeno più bilanciato e in ogni caso migliorabile col lavoro parlamentare. C’è un altro legittimo motivo di dissenso, e su queste colonne è stato spesso ribadito. L’eutanasia è la zona grigia per antonomasia tra quelle che riguardano i temi di libertà individuale e di tutela della vita e della sua dignità. Una di quelle zone grigie che è meglio non normare, lasciando le decisioni al libero dialogo tra medici e pazienti. Anche perché l’esperienza insegna che laddove l’eutanasia è stata normata (e liberalizzata), da provvedimento pietoso e umanitario è diventata presto uno standard, moralmente indifferente, verso cui indirizzare con facilità tutte le persone giudicate indegne di vivere o che è troppo faticoso (o costoso?) curare. E da lì a eliminare i bambini imperfetti, il passo è maledettamente breve.

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