Ansa
Il nuovo provvedimento
Arriva il fondo green per l'autotrasporto e Confartigianato esulta
Il nuovo decreto interministeriale istituisce un fondo strutturale da 590 milioni di euro per il rinnovo ecologico del parco veicolare dell’autotrasporto merci. Il presidente di Confartigianato Trasporti Claudio Riva: "È un passo concreto verso una logistica più sostenibile e competitiva"
E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’11 dicembre il decreto interministeriale, firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che istituisce un fondo strutturale da 590 milioni di euro per il rinnovo ecologico del parco veicolare dell’autotrasporto merci. Atteso da mesi dalle imprese, il provvedimento rappresenta il primo intervento pluriennale organico dedicato alla decarbonizzazione del settore e la sua attuazione sarà al centro della riunione con le associazioni degli autotrasportatori convocata dal ministero dei Trasporti per il 16 dicembre, un passaggio decisivo per trasformare lo stanziamento in misure concrete e tempestive.
La pubblicazione del decreto ha ricevuto l’immediato commento del nuovo presidente di Confartigianato Trasporti, Claudio Riva, che ha espresso soddisfazione per un risultato più volte sollecitato dall’associazione: “Siamo grati al ministro Salvini e al governo per aver finalmente reso concreto l’impegno di creare un fondo dedicato al rinnovo delle flotte aziendali per accompagnare le imprese di autotrasporto nella transizione ecologica e nella decarbonizzazione. Abbiamo sempre detto che gli autotrasportatori non possono reggere da soli il peso degli ingenti investimenti cui sono chiamati, soprattutto in una fase in cui redditività e competitività sono minate da fattori esogeni che hanno fatto esplodere i costi di gestione”. Riva ha poi sottolineato come la natura pluriennale dell’incentivo rappresenti un elemento cruciale per superare gli ostacoli della transizione e assicurare alle Pmi del trasporto la possibilità di pianificare gli investimenti sul medio-lungo periodo.
Il commento giunge a pochi giorni dall’elezione di Riva alla guida di Confartigianato Trasporti, che rappresenta oltre 20.000 imprese e 70.000 addetti nel comparto dell’autotrasporto e della logistica. Riva ha indicato come priorità del suo mandato la transizione ecologica, la carenza di personale qualificato, la concorrenza internazionale e la digitalizzazione. In particolare, ha evidenziato come il settore non riesca oggi a reperire quasi il 60 per cento del personale necessario e ha annunciato una campagna nazionale per rilanciare l’immagine della professione dell’autista, accompagnata dalla richiesta di incentivi per le imprese che investono in giovani, apprendistato, patenti e Carta di qualificazione del conducente, oltre a misure fiscali mirate a rendere il lavoro più competitivo e attrattivo.
L’autotrasporto italiano, che conta 82.000 imprese e 381.000 addetti, è uno dei pilastri della logistica nazionale ma anche uno dei comparti più esposti alle sfide ambientali. In Italia circolano circa 740.000 mezzi pesanti, il 52 per cento dei quali è costituito da veicoli Euro 4 e inferiori, con un’età media di 14,5 anni; il 99 per cento è alimentato a gasolio, con un’incidenza residuale del biodiesel. Il trasporto stradale pesante pesa per il 4,2 per cento sulle emissioni totali nazionali. “Questi numeri dimostrano quanto sia urgente favorire il rinnovo dei veicoli in chiave ecologica”, ha ribadito Riva. “Il nuovo fondo rappresenta un passo concreto verso una logistica più sostenibile e competitiva. Ora dobbiamo tradurre queste risorse in strumenti semplici, chiari e immediatamente operativi”. La pubblicazione del decreto in Gazzetta segna dunque un passaggio rilevante per un settore che affronta simultaneamente le sfide della transizione ecologica, della competizione internazionale e della scarsità di manodopera. La riunione del 16 dicembre sarà il primo banco di prova per convertire lo stanziamento in politiche efficaci, attese da migliaia di imprese chiamate a rinnovare in profondità un parco veicolare che incide in modo determinante sull’impronta ambientale del paese.