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le dimissioni
Luca de Meo lascia Renault e l'automotive per Kering
Il manager si dimette a sorpresa dal marchio francese dell'auto e prende le redini del colosso del lusso, che ha chiuso il 2024 con un utile netto in discesa del 62 per cento. Un ritratto
L'amministratore delegato di Renault, Luca de Meo, lascerà il gruppo “per affrontare nuove sfide al di fuori del settore automobilistico”, ha dichiarato in una nota la casa automobilistica francese. Il gruppo, di cui de Meo era alla guida dal 2020, ha aggiunto che la sua partenza sarà “effettiva il 15 luglio”. Oggi, il colosso francese del lusso Kering ha ufficializzato l'arrivo del 58enne milanese come nuovo amministratore delegato del gruppo, che al suo interno racchiude brand come Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Bottega Veneta. Dal 15 settembre, dopo l'assemblea generale prevista per il 9 settembre, assumerà ufficialmente l'incarico di ceo, prendendo il posto di Francois-Henri Pinault che manterrà la presidenza del gruppo.
Fino a questa mattina, la notizia del suo trasloco nel settore della moda era solo un'indiscrezione di Le Figaro, ma il mercato ha comunque reagito con prontezza. A Parigi il titolo ha preso il volo in borsa registrando un aumento del 6,66 per cento già nei primi minuti di scambi. Al contrario, Renault ha aperto in picchiata, perdendo il 5,88 per cento.
L'addio di de Meo a Renault, così come a tutto il comparto dell'auto, ha lasciato di stucco un settore che lo ha sempre guardato con fiducia e stima. In Fiat ci arriva nel 2002, dopo un brillante debutto in Renault, poi Toyota e Lexus. A Torino si guadagna ben presto la fiducia dell'allora ad Sergio Marchionne, anche grazie a una folta serie di scommesse vinte. Dal rilancio del marchio Abarth fino alla nuova 500, il cui successo lo iscrive nella storia come il salvatore della Fiat. Da Lingotto arriva alla Volkswagen, che lo colloca al vertice della consociata spagnola Seat. Proprio da Barcellona riesce a risanare e rilanciare un marchio ormai destinato al declino: dal suo interno il manager ha fatto nascere Cupra, separando dal resto della produzione il modello sportivo destinato a un pubblico giovane e creandoci attorno una intera gamma di vetture con il proprio marchio autonomo.
Nel 2020 ritorna in Francia e viene nominato ceo di Renault. In cinque anni il suo tocco si fa sentire in tutti e tre principali brand del gruppo: Renault, Alpine e Dacia. Spinge al massimo sull'elettrificazone lanciando nuovi modelli e recuperandoli dal passato, come per esempio la nuova Renault 5, ispirata alla omonima utilitaria degli anni '70 ma completamente elettrica (e incoronata come “Car of the Year 2025”).
Di fronte alle gravi difficoltà del comparto automobilistico, il manager è fra i primi a riconoscere la portata della minaccia cinese sul versante commerciale e strategico. Tanto che da presidente di Acea, l’associazione dei costruttori automobilistici europei, si fa promotore di una sorta di “Airbus dell’auto”: una grande alleanza europea per di ridurre oneri di sviluppo e puntare più velocemente alla sostenibilità dei modelli tramite la condivisione di risorse, piattaforme e tecnologie. Sull'esigenza di maggiore lavoro di squadra da parte dei player continentali dell'auto ritorna più volte. L'ultima proprio lo scorso maggio, quando insieme al presidente di Stellantis John Elkann in un'intervista congiunta rilasciata a Le Figaro, rimprovera la lenta capacità di reazione della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen sul tema della transizione green nell'automotive, chiedendo le stesse “politiche industriali forti” messe in campo da Cina, Stati Uniti e anche dalle regioni emergenti (India e Sud America): “Il mercato non compra quello che l’Europa vuole che noi vendiamo. In queste condizioni non riusciremo a sostituire la totalità dei volumi attuali con l’elettrico”.
Oggi, la carriera del manager cambia ancora una volta. Il cda del colosso francese fa sapere di aver avviato il processo di nomina di un nuovo amministratore delegato, ringraziando il manager italiano per aver “lavorato per riportare il gruppo Renault al suo posto di diritto – ha affermato il presidente del gruppo Renault Jean-Dominique Senard – Sotto la sua guida, la nostra azienda è tornata su solide fondamenta, vanta una gamma di prodotti impressionante e ha ripreso a crescere”.
In questa nuova avventura, de Meo si ritrova fra le mani un marchio di certo non meno sofferente del comparto automobilistico. Kering ha infatti chiuso il 2024 con un utile netto in calo del 62 per cento su base annua e ricavi in flessione del 12 per cento, per poi archiviare il primo trimestre 2025 con un calo dei ricavi del 14 per cento, appesantito anche dai risultati negativi (-25 per cento) delle vendite del marchio di punta Gucci. Per il manager si apre quindi un nuovo capitolo professionale, ancora tutto da scrivere.