Il presidente di Confartigianato Marco Granelli - foto Ansa

Verso le europee

L'Europa ricominci dalle piccole imprese. Il manifesto di Confartigianato

L'appello delle pmi per le forze politiche in vista delle europee: rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e ri-orientare l'attenzione delle istituzioni

"Europa, ricomincia dalle piccole imprese”. È l’appello che Confartigianato, in vista delle elezioni europee, lancia nel Manifesto “Artigianato e Mpi volàno per le transizioni” con le proposte per costruire un’Unione europea a misura di 23,3 milioni di artigiani, micro e piccole  imprese che rappresentano il 99,8 per cento del totale delle aziende, generano il 64,4 per cento dei posti di lavoro e creano il 52,4 per cento del valore aggiunto nell’Ue.
 

Confartigianato lo ha inviato alle forze politiche e, in ambito territoriale, lo presenta ai candidati alle elezioni per sollecitare un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori, ri-orientare l’attenzione delle istituzioni Ue su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale.
 

“Il futuro dell’Europa – sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli – dipende dalla capacità di puntare su politiche di sostegno al tessuto produttivo, attraverso la valorizzazione del patrimonio diffuso di imprese, dei suoi asset nell’ambito delle catene globali del valore, dell’eccellenza della tradizione manifatturiera e dell’innovazione distintiva espressa dalle aziende. Con il nostro voto chiediamo ai candidati alle consultazioni elettorali dell’8 e 9 giugno di porre le Mpi al centro degli interventi per rilanciare la competitività, consentendo loro di affrontare le grandi trasformazioni del mercato, di cogliere le opportunità delle transizioni ecologica e digitale, di contribuire alla costruzione di uno sviluppo sostenibile”.
 

“Le istituzioni europee – spiega il presidente Granelli – troppo spesso non ‘vedono’ la realtà del tessuto produttivo formato per la quasi totalità da piccole imprese. Bisogna cambiare rotta e ispirarsi agli impegni assunti nei loro confronti con lo ‘Small Business Act’, la Comunicazione adottata nel 2008 dalla Commissione europea e basata sull’idea-guida ‘Pensare anzitutto al piccolo’, che contiene orientamenti e proposte di azioni politiche da attuare a livello europeo e negli Stati membri per valorizzare i 23,3 milioni di piccole imprese”.
 

“L’Europa – aggiunge il pesidente di Confartigianato  deve imparare ad ascoltare la maggioranza dei suoi imprenditori. La tenuta del sistema politico e sociale, il rilancio dell’economia, sia in Europa che in Italia, impongono interventi urgenti per le micro e piccole imprese: a cominciare dal fisco e dal credito, dalle politiche per la formazione e l’occupazione, dagli interventi per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle piccole imprese”. Competitività, competenze, credito sono gli ambiti di azione nei quali Confartigianato, con il suo Manifesto, ha declinato le priorità sulle quali sollecita l’impegno dei candidati italiani alle elezioni europee.
 

Tra i temi-chiave per migliorare le politiche europee per le Pmi spiccano: la creazione di un ambiente favorevole ai piccoli imprenditori, con la semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi e regole chiare che consentano a tutte le aziende di competere alla pari; la qualificazione delle competenze necessarie a favorire l’occupabilità dei giovani, a fronteggiare le sfide dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità, a garantire la continuità aziendale; l’accesso alle risorse per investire nello sviluppo. Temi chiave che sono stati condivisi con SMEUnited (l’Associazione europea che rappresenta l’artigianato e le Pmi, e di cui Confartigianato è membro fondatore) che ha chiesto per la prossima legislatura di porre le Pmi al centro della politica di competitività dell’Ue, di sostenere la formazione di manodopera qualificata e di promuovere un ambiente stabile e favorevole al loro sviluppo.