Editoriali
Ultimo miglio per la rete Tim. L'astensione di Vivendi e la conferma di Labriola agevolano la cessione
Con la mossa dell'azionista francese la lista del cda uscente la spunta sulle altre due. Sviluppi futuri
Per quanto Vivendi assicuri che continuerà l’azione legale contro la vendita della rete Telecom a Kkr, la sua decisione di astenersi dal voto sul rinnovo del cda ha contribuito all’allineamento dei pianeti che sta favorendo l’operazione di cessione dell’asset al fondo americano. Grazie anche a quest’astensione, infatti, la lista del cda uscente, guidato dall’ad Pietro Labriola, l’ha spuntata di gran lunga sulle altre due, Merlyn e Bluebell, nell’assemblea che si è riunita oggi a Milano. Mossa interpretata dalla maggioranza degli osservatori con la volontà dell’azionista francese di non ostacolare l’orientamento del governo, destinato a entrare nella compagine di investitori internazionali che sarà la nuova proprietaria dell’infrastruttura. Le dichiarazioni del ministro Giancarlo Giorgetti favorevoli alla vendita e il supporto di Cdp all’operazione, oltre che di larga parte degli investitori istituzionali, hanno fatto da sfondo alla vigilia dell’assemblea. Certamente Vivendi potrà continuare a far valere i suoi diritti nelle aule giudiziarie e avrà più potere nella nuova Telecom avendo conquistato il collegio sindacale, ma tutto sommato il percorso di cessione della rete appare ora più liscio avendo come unico passaggio chiave l’ok a Bruxelles della Dg Comp alla quale, nei giorni scorsi, Kkr ha notificato l’operazione.
Labriola sembra così uscire rafforzato da una delle fasi più delicate della vita di Telecom. A inizio marzo il titolo tracollava in Borsa dopo che si era scoperto che il debito residuo post vendita della rete sarebbe stato di 1,5 miliardi più elevato delle attese, arrivando a sollevare dubbi sulla validità dell’intera operazione. E a distanza di un mese e mezzo solo una piccola parte di quella pesante perdita è stata recuperata. Ma oggi il mercato sembra propenso a dare una seconda possibilità al manager (oggi il titolo è salito del 2,3 per cento), che sarà affiancato da Alberta Figari in qualità di presidente al posto di Salvatore Rossi e dovrà dimostrare che la nuova Telecom senza rete sarà migliore di quella attuale.
tra debito e crescita