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L'intervista

Il messaggio di Bankitalia per nuove riserve di capitale. Parla Perrazzelli (Bankitalia)

Mariarosaria Marchesano

"Prepararsi ad affrontare nuovi rischi sistemici perchè questo assetto congiunturale positivo probabilmente non si ripeterà nel prossimo futuro". Il messaggio della vicepresidente di Palazzo Koch per le banche italiane. Prevenire è meglio che curare

Mettere fieno in cascina in tempi di prosperità è il modo migliore per affrontare i periodi di difficoltà. Così la Banca d’Italia guidata da Fabio Panetta ha avviato un’azione di “moral suasion” nei confronti delle banche per spingerle a non adagiarsi sugli allori degli straordinari risultati raggiunti, grazie soprattutto alla spinta dei tassi d’interesse, che hanno prodotto 47 miliardi di capitale “libero”, cioè non assorbito dai criteri di vigilanza, secondo gli ultimi dati di settembre 2023. 


“In una fase di redditività particolarmente positiva crediamo che sia importante disporre di margini patrimoniali più robusti ed è per questo che abbiamo lanciato una consultazione pubblica con l’intenzione di attivare una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico”, ha detto la vicepresidente di Palazzo Koch, Alessandra Perrazzelli, all’evento del Foglio di sabato 23 marzo che si è svolto nella sede di Banco Bpm a Milano. Grazie alla congiuntura particolarmente favorevole, il rendimento del capitale bancario sfiora oggi il 13 per cento, livello che non si vedeva da prima che scoppiasse la grande crisi finanziaria mondiale e che potrebbe consolidarsi considerando che per il 2024 sono attesi utili in linea con quelli del 2023. Ma non è detto che la festa duri per sempre. E il messaggio che Bankitalia vuole trasmettere agli istituti, che stanno approfittando del momento d’oro per distribuire dividendi molto generosi agli azionisti, è di prepararsi per tempo ai periodi bui considerando che fuori c’è un mondo in subbuglio e che il rischio di nuovi choc è dietro l’angolo. “Non abbiamo tanta ragione e tanto tempo per compiacerci perché questo assetto congiunturale positivo probabilmente non si ripeterà nel prossimo futuro e siamo in un contesto esterno che è in continuo movimento ed è molto probabile che dovremo affrontare dei momenti di difficoltà”, ha incalzato Perrazzelli. L’obiettivo della consultazione, che si chiuderà il 29 marzo, dunque, ha  essenzialmente due obiettivi: rafforzare la resilienza delle banche a fronte di eventi avversi “originati anche fuori dal sistema finanziario” e favorire la capacità degli intermediari di assorbire eventuali perdite “continuando a finanziare imprese e famiglie”. 


A differenza del passato, il sistema bancario italiano è solido e può contare sui tanti progressi ottenuti, ma l’idea di Palazzo Koch è di tenere sempre alta la guardia per quanto riguarda il buon funzionamento della governance societaria e i controlli interni: “Vi ricordo che Credit Suisse è fallita nonostante solidi indicatori patrimoniali e di liquidità. In quel caso gli amministratori e i manager non avevano promosso un’attenta gestione dei rischi e un sistema efficace dei controlli”, ha sottolineato la vicepresidente di Bankitalia. Ma quali sono le sfide che le banche italiane ed europee si devono preparare ad affrontare? La principale, secondo Perrazzelli, è quella che deriva da un contesto concorrenziale che sta cambiando in maniera radicale perché la tecnologia sta portando sulla scena “una serie di nuovi operatori del credito che si differenziano molto dalle banche così come le conosciamo e che non ricadono nell’ambito della vigilanza prudenziale”. La sfida più importante, come ha ricordato di recente il governatore Panetta, è quella che potrebbe provenire dai giganti mondiali della tecnologia i quali, grazie all’innovazione tecnologica, stanno sperimentando tutta una serie di servizi ai consumatori e di modalità con cui offrire questi servizi completamente diversi dall’offerta tradizionale. “Qui noi come autorità ci troviamo di fronte a una scelta: l’intelligenza artificiale avrà un impatto straordinario sull’attività del sistema finanziario e il nostro compito è capire bene in che modo e cosa si può andare a regolamentare, perché toccherà tutto”. 


Per Bankitalia, da un lato si dovrà accompagnare l’innovazione senza precluderla, dall’altra bisognerà intervenire con delle regole per salvaguardare la stabilità del mercato finanziario e tutelare anche i consumatori. Intanto, però, ognuno deve fare la sua parte e per le banche, che si stanno godendo la ricchezza accumulata nell’ultimo periodo, è arrivato il momento di crearsi dei cuscinetti per attutire i colpi di concorrenti agguerriti quanto non controllabili. Ma le minacce potrebbero arrivare anche da altri fronti e considerando che gli strumenti per affrontare situazioni di crisi del sistema bancario scarseggiano, in Italia come in Europa, prevenire è meglio che curare.