concorrenza
Sulle concessioni idroelettriche la maggioranza sfida Bruxelles
Dopo gli ambulanti e i balneari un'altra proroga entra dalla finestra con alcuni emendamenti al decreto Energia. Ma la messa a gara delle concessioni idroelettriche è una delle riforme cardine del Pnrr
Non bastavano le beghe ancora tutte da risolvere sulle gare appese di ambulanti e balneari. C’è un altro fronte su cui la maggioranza vuole sfidare Bruxelles e riguarda le concessioni idroelettriche. Il tentativo è contenuto in una serie di emendamenti al decreto Energia, approvato lo scorso novembre e oggi all’esame della Camera, presentati da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, con l’aggiunta di Italia Viva. Non si parla di proroga, ma il piano è quello di offrire alle regioni e alle provincie autonome la possibilità di riassegnare le concessioni ai concessionari uscenti in cambio di un piano di investimenti pluriennali sugli impianti e sul territorio. Una possibilità che dovrebbe comunque affiancarsi a una procedura a evidenza pubblica, ma che a giudicare dalle posizioni delle regioni dove la produzione di energia idroelettrica si concentra maggiormente – Piemonte e Lombardia in primis – potrebbe diventare la procedura più utilizzata. Il problema è che stando agli impegni presi con il Piano nazionale di ripresa e resilienza l’assegnazione tramite gara delle concessioni idroelettriche è una delle riforme vincolanti, inserita nella legge sulla concorrenza del governo Draghi che prevedeva che le regioni avviassero le procedure di assegnazione entro il 31 dicembre 2023. Non solo. Il meccanismo è praticamente lo stesso già bocciato nel corso delle trattative del ministero guidato da Gilberto Pichetto Fratin con Bruxelles durante la preparazione del decreto Energia. Dopo un lungo confronto che ha coinvolto anche il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, la misura è uscita dal testo del provvedimento insieme alla proroga del mercato tutelato. Ora i partiti sono tornati alla carica cercando di farla rientrare dalla finestra, con la convinzione che l’apertura delle gare penalizzerebbe le imprese italiane a favore di quelle straniere. Oggi i gruppi segnaleranno gli emendamenti prioritari su cui concentrare l’esame delle commissioni e le votazioni inizieranno probabilmente la prossima settimana. Negli stessi giorni il governo dovrà inviare una risposta al parere motivato ricevuto dalla Commissione europea all’interno della procedura di infrazione sui balneari. Resta poi pendente la lettera di Mattarella sugli ambulanti che, il governo assicura, non resterà inascoltata. La sfida è trovare delle soluzioni che non tradiscano le promesse fatte a queste categorie e che rispettino gli impegni presi con il Pnrr. Un bell’esercizio di equilibrismo messo in discussione dalla campagna elettorale per le elezioni Europee ormai pienamente nel vivo. Difficile che i partiti resistano alla tentazione di promettere soluzioni semplici. Sarà il governo, e in particolare il ministro Fitto, a dover mettere un freno prima che si inaspriscano le frizioni con Bruxelles.
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