la lettera

L'ultimatum di Bruxelles a Meloni sui balneari: gare o procedura d'infrazione

La Commissione europea ha inviato un parere motivato all'Italia che chiede la messa gara delle concessioni. Ora il governo ha due mesi per evitare la procedura di infrazione

La Commissione europea ha inviato un parere motivato all'Italia sulle concessioni balneari per "violazione della direttiva servizi e del trattato sul funzionamento dell'Unione europea", rilanciando di fatto la procedura d'infrazione contro l'Italia. Il governo Meloni – che nel frattempo ha condotto una mappatura delle concessioni balneari – ora ha due mesi di tempo per rispondere.

"Abbiamo emesso il parere motivato. Ora le autorità italiane hanno due mesi di tempo per prendere le misure necessarie per fornirci le risposte, poi decideremo il passo successivo", ha spiegato Johanna Bernsel, portavoce della Commissione europea per il mercato interno. "Ritengo che la corretta applicazione del diritto comunitario sia sempre la nostra massima priorità ma la nostra preferenza è sempre quella di trovare un accordo con gli stati membri – ha aggiunto – piuttosto che doverli portare alla Corte Ue. Questa non è una procedura per portare il caso in tribunale, è un parere motivato che non pregiudica il proseguimento delle discussioni con le autorità italiane".

La lettera rappresenta la seconda fase della procedura, iniziata nel 2020 con la lettera di costituzione in mora. La procedura si basa sul presupposto previsto dalla legislazione comunitaria che le autorizzazioni devono essere rilasciate per un periodo limitato e mediante una procedura di selezione aperta, pubblica e basata su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi. 

L'Italia ha prorogato le autorizzazioni vigenti fino alla fine del 2033 e ha vietato alle autorità locali di avviare o proseguire procedimenti pubblici di selezione per l'assegnazione di concessioni, che altrimenti sarebbero scadute, violando così il diritto dell'Unione. Il governo guidato da Giorgia Meloni ha prorogate le concessioni di un altro anno, fino al 31 dicembre 2024. Conclusa la mappatura, l'idea del governo è quella di applicare la direttiva Bolkestein – che impegna l’Italia a mettere a gara le licenze – ai soli tratti di costa liberi, così da non scontentare le richieste dei balneari. L'interlocuzione con Bruxelles inizia ora. 

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