Ernesto Maria Ruffini ospite alla trasmissione Rai Porta a Porta (LaPresse) 

"Al via controlli incrociati sui conti correnti". Il capo dell'Agenzia delle Entrate spiega la stretta

L’ente guidato da Ernesto Ruffini dovrà incassare 2,8 miliardi in più dalla lotta all'evasione entro il 2025. Delega fiscale, ecco come cambierà l’approccio con i contribuenti. Oggi è il tax day: il punto sui 148 versamenti in scadenza

L'Agenzia delle Entrate dovrà incassare 2,8 miliardi di euro in più dalla lotta all'evasione entro il 2025. "Il nostro lavoro sarà valutato anche e soprattutto sull'incremento dei servizi telematici, sulla accelerazione dei rimborsi, sul contenzioso" spiega, in un'intervista a Enrico Marro sul Corriere della Sera, il direttore dell'ente Ernesto Maria Ruffini. Il numero uno dell'Agenzia delle Entrate spiega che ci si arriverà "recuperando capacità operativa, grazie a un ambizioso piano di reclutamento di 11 mila funzionari". Eppure meno di tre miliardi a fronte di un’evasione di 100 miliardi l’anno sembra poca cosa. "Bisogna considerare che questo incremento è aggiuntivo rispetto ai risultati già conseguiti", risponde Ruffini. "Una decina di anni fa il livello di evasione fiscale 'in senso stretto', ovvero relativa a Irpef, Iva, Irap, Ires, senza considerare quella sui contributi previdenziali, si aggirava sugli 85 miliardi. Ma già nel 2019, grazie anche all’introduzione della fatturazione elettronica, era scesa a 75. Accanto a questa riduzione, c’è l’azione di contrasto vero e proprio dell’Agenzia, che nel 2022 ha recuperato la cifra più alta di sempre. E già quest’anno assicureremo 1,3 miliardi in più rispetto a quanto previsto dalla scorsa convenzione. Ora, il nuovo obiettivo alza l’asticella di circa il 15 per cento".

   

La riduzione del tax gap, la differenza fra le tasse che si dovrebbero incassare senza evasione e quelle che entrano davvero, dice, "è un obiettivo condizionato da tanti fattori, non solo fiscali. Per quanto riguarda gli obiettivi affidati dal Pnrr all'Agenzia abbiamo ancora entro fine 2024 l'invio di oltre 3 milioni di lettere di compliance, per un incasso di 2,77 miliardi. La buona notizia è che li raggiungeremo interamente già a ottobre, con più di un anno di anticipo, avendo già realizzato il 99 per cento degli incassi".

 

Rispetto a chi parla di pizzo di stato, Ruffini commenta: "L'Agenzia si limita ad applicare la legge. Oltre l'80 per cento del totale dell'evasione riguarda chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele; meno del 20 per cento la cosiddetta evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve". Parlando dei controlli incrociati con l'anagrafe finanziaria, "è presto per fare previsioni, anche perché solo a maggio abbiamo completato le attività richieste dal Garante per la privacy. L'Archivio dei conti correnti è una risorsa fondamentale perché consente di intercettare, ad esempio, i soggetti con residenza fittizia all'estero ma che hanno conti correnti nel nostro paese. Stiamo già partendo. E presto avremo i primi risultati".

    

Il nuovo fisco

Intanto, come scrive Sandro Iacometti su Libero, "i 13 esperti incaricati di mettere nero su bianco i decreti sull’accertamento tributario si apprestano a dare corpo alla delega fiscale approvata dal Parlamento prima della pausa estiva". La sfida è quella di non abbassare la guardia nei confronti dell’evasione e, al contempo, di voltare pagina rispetto al fisco che pur di recuperare qualche euro in più calpesta i diritti dei cittadini e li costringe ad un continuo braccio di ferro con l’erario che nel 50 per cento dei casi, come dimostrano gli esiti del contenzioso tributario non si risolve a favore dello stato".


"La svolta ruota intorno a due principi cardine. Il primo è la 'motivazione degli atti impositivi, anche mediante indicazione delle prove sulle quali si basa la pretesa'. In altre parole, l’Agenzia delle entrate non potrà più fare la famosa pesca a strascico, inondando i contribuenti di avvisi bonari o accertamenti basati su presunzioni fragili e sommarie nella speranza che qualcuno o qualcosa resti impigliato nella rete. Il secondo pilastro è il rafforzamento del contraddittorio preventivo col contribuente, oggi circoscritto solo ad alcune fattispecie, che diventerà essenziale per evitare la nullità dell’accertamento. Ciò significa che non sarà più possibile, in barba allo statuto del contribuente, inchiodare il cittadino senza prima aver esplorato, attraverso un confronto, la possibilità che la pretesa del fisco sia errata o sovradimensionata". 

Servirà anche una svolta nel metodo di lavoro e nelle tecnologie utilizzate, inclusa l’intelligenza artificiale, "che consentiranno di far dialogare meglio le banche dati per prevenire gli errori dei contribuenti e, soprattutto, per concentrate le attività di controllo sui soggetti a più alto rischio di evasione fiscale. Parte integrante della nuova strategia, però, saranno gli accordi preventivi". La delega fiscale concentra infatti gran parte della attenzione sull’allargamento degli strumenti di tax compliance (collaborazione).

  

21 agosto, è il Tax Day

Dopo la pausa estiva, il fisco torna a bussare. Sono 148 in tutto i versamenti in scadenza lunedì 21 agosto: dall'Iva all'Irpef, passando per addizionali, Ires, Irap e cedolare secca. A cui si aggiungono anche una comunicazione e tre adempimenti contabili. Sempre in questo mese, un altro mini tax day è previsto per il 31, quando si concentreranno altri 40 versamenti relativi alle imposte sui redditi. In totale fanno 188 scadenze. Quelle che riguardano l'inizio della settimana sono scadenze fiscali a carattere mensile, o che cadono nel mese di agosto, su cui ha impattato la sospensione di tutti quegli adempimenti e pagamenti in scadenza tra l'1 e il 20. Al contribuente viene data la possibilità di effettuarli senza alcuna maggiorazione entro il 20, ma trattandosi di una domenica il termine ultimo slitta inevitabilmente a lunedì 21.

 

Tra i principali "appuntamenti" c'è quello dell'Iva per coloro che hanno scelto la soluzione trimestrale, chiamati a versare l'imposta dovuta per il secondo trimestre 2023 con una maggiorazione dell'1 per cento. L'Iva attenderà al varco anche i contribuenti mensili, per la liquidazione e il versamento dell'imposta relativa a luglio. Per chi ha scelto di rateizzare ci sono poi le scadenze di imposte dirette tra cui Irpef, addizionali, Ires, Irap e cedolare secca.

Attenzione poi anche al versamento di ritenute e contributi per lavoratori dipendenti e autonomi. Per i sostituti d'imposta sono previsti ben 30 versamenti di ritenute alla fonte operate nel mese precedente: dalle ritenute su interessi e redditi di capitale vari, fino a quelle che riguardano premi e vincite. La scadenza del 21 agosto riguaderà anche i versamenti Inps per artigiani e commercianti, che dovranno pagare la seconda rata dei contributi fissi, con una aliquota del 24 per cento per gli artigiani titolari e coadiuvanti di età superiore a 21 anni. Per i commercianti, invece, è del 24,48 per cento. Per i collaboratori di età non superiore ai 21 anni l'aliquota è del 23,25 per cento per gli artigiani e del 24,73 per cento per i commercianti. Tra gli adempimenti contabili si trova anche quello riguardante le associazioni sportive dilettantistiche, quelle senza scopo di lucro e le pro-loco, chiamate ad annotare l'ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi provento da attività commerciali con riferimento al mese precedente.