Christine Lagarde (Ansa) 

editoriali

L'impatto dei rialzi della Bce sul debito italiano

Redazione

La stretta monetaria preme sul deficit e può fare salire lo spread impattando sui Btp

La Bce prosegue nel rialzo dei tassi e sebbene nella riunione di oggi abbia deciso la mossa meno aggressiva (+0,25 per cento invece di +0,5) fa anche capire chiaramente che non ci saranno pause fino all’estate (quindi un altro o altri due ritocchi verso l’alto) spingendo le attese dei mercati verso un tasso finale al 3,75 per cento. Che si sia trattata di una concessione (momentanea) alle colombe o di una mossa che tiene conto del ritorno delle nuove turbolenze bancarie dagli Stati Uniti, la sostanza è che la banca centrale guidata da Christine Lagarde ritiene che ci sia ancora strada da fare nella lotta all’inflazione. Se, infatti, gli ultimi dati della “bank lending survey” hanno mostrato un forte calo della domanda di prestiti da parte di famiglie e imprese a causa dell’aumento dei tassi, confermando così che la stretta monetaria portata avanti dalla Bce sta funzionando in modo corretto, l’inflazione resta su livelli elevati nell’area euro (più 7 per cento ad aprile).

 

In particolare, l’inflazione core (esclusi energetici ed alimentari) negli ultimi sei mesi si è sempre mantenuta ben al di sopra dei valori desiderati da Francoforte con i prezzi dei servizi che tendono ad accelerare verso l’alto. Insomma, “l’inflazione supply-side (da offerta) si è trasformata piano piano in un’inflazione demand-side (da domanda)”, come fa osservare un’analisi di Ig Italia.

Con quali conseguenze? E’ praticamente inevitabile che tutto questo finisca col pesare sui rendimenti dei titoli italiani e se la banca d’affari americana Goldman Sachs era stata l’unica finora a spingersi a stimare un rialzo dello spread btp-bund a 235 punti base per fine 2023, anche gli operatori italiani fanno previsioni simili. Secondo Intermonte, per esempio, ci potrebbe essere “un temporaneo allargamento dello spread in area 200-230 punti base” anche come conseguenza del minor supporto degli acquisti di titoli da parte della Bce. L’allargamento potrebbe rientrare, spiega Intermonte, a mano a mano che si concluderanno le trattative anche sul nuovo patto di stabilità e crescita.

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