Foto Ansa

editoriali

L'Opec riduce la produzione di petrolio, ma il vero taglio è con Washington

Redazione

I paesi riuniti a Vienna hanno deciso di produrre 2 milioni in meno di barili al giorno per fermare il calo dei prezzi. Una scelta che apre una crepa tra sauditi e americani 

Nel primo vertice in presenza post pandemia, l’Opec+ ha deciso un taglio della produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno per fermare il calo dei prezzi. Nonostante un taglio che raddoppia la cifra di un milione trapelata dalle anticipazioni, l’impatto sarà minore rispetto a quanto annunciato. Alcuni paesi dell’organizzazione infatti stanno già producendo una quantità di barili inferiore alla propria quota concordata, pertanto la riduzione ufficiale avrà un effetto limitato sulla disponibilità reale dell’offerta. La Russia è tra i paesi con una produzione di circa 1 milione di barili al giorno inferiore alla quota stabilita. Secondo l’analisi di Bloomberg, basata sui dati di settembre, una riduzione di 2 milioni di barili al giorno ripartita proporzionalmente richiede solo a otto paesi di ridurre la produzione effettiva, portando il taglio reale a 880 mila barili al giorno. Analisi che trova conferma nella decisione finale dell’Opec, in cui i tagli più significativi sono richiesti a paesi molto efficienti come Arabia Saudita (-526 mila barili), Kuwait (-135 mila), Emirati Arabi Uniti (-160 mila).

Si tratta comunque della più grande riduzione della produzione Opec+ dal 2020 ed è una mossa che rappresenta un ulteriore elemento di choc per un’economia globale alle prese con l’inflazione trainata dai costi energetici. La reazione iniziale dei mercati è stata contenuta, Brent e Wti sono saliti rispettivamente a 93  e 88 dollari, circa il 2 per cento in più. La decisione segna un avvelenamento delle relazioni tra l’Arabia Saudita e l’Amministrazione Biden, dopo le pressioni americane per un aumento della produzione per abbassare i prezzi della benzina in vista delle elezioni di midterm a novembre. Sul piano economico Washington può sopportare un prezzo che rimanga intorno ai 90 dollari al barile mentre un ritorno a 100 dollari porterebbe a una reazione decisa, come la liberazione di barili dalle riserve strategiche. Ma sul piano politico la Casa Bianca considera la decisione dell’Opec+ “un allineamento alla Russia”.

Di più su questi argomenti: