Robert Habeck, a sinistra, Olaf Scholz, a destra, via LaPresse 

la crisi energetica

La Germania risparmia sul gas: consumi tagliati del 2 per cento

Redazione

Il paese di Scholz ha approvato il piano energetico per ridurre l'uso di metano. Il prossimo step sono i razionamenti. In Italia il piano verrà aggiornato settimana prossima: l'industria non dovrebbe essere coinvolta

C'è chi ripensa alla strada del nucleare, come Tokyo. Chi, come il nostro paese, progetta un piano di risparmio che non include le imprese, contando sulle scorte di gas. Chi ha già cominciato ad approvare riforme più stringenti per contenere i tagli da parte della Russia, come nel caso della Germania, dove nei prossimi mesi le case saranno più fredde e le strade più buie. Tutte strategie contenute in un documento approvato ieri, da mettere in atto man mano che ci si avvicina ai climi rigidi dell'inverno. 
 

Dal primo settembre, comunque, gli edifici pubblici non potranno essere riscaldati a una temperatura superiore di 19 gradi e il riscaldamento dovrà essere spento nei corridoi e nelle zone di passaggio. Inoltre, gli edifici e i monumenti non saranno più illuminati e alle aziende sarà probabilmente vietato di mantenere accese le luci delle vetrine di notte. 

Secondo il ministero dell'Economia e del Clima, presieduto da Robert Habeck, queste misure potrebbero far risparmiare ad aziende, famiglie e settore pubblico circa 10,8 miliardi di euro nei prossimi due anni. In termini percentuali, si tratta del 2 per cento dei consumi di gas tedesco: secondo l'impegno sottoscritto a luglio con l'Unione europea i risparmi da raggiungere dovrebbero arrivare al 15 per cento. 

 

Nello stato guidato da Olaf Scholz, che non esclude, e anzi, potrebbe avvicinarsi a un progetto di razionamenti anche a livello industriale, per adesso ci si sta quindi concentrando sul risparmio dei consumi domestici. Habeck ha dichiarato ieri, dopo la riunione di gabinetto, che, il piano potrebbe non essere abbastanza per tenere testa a eventuali tagli futuri da parte del colosso russo Gazprom. In questo caso, il livello successivo sarebbe ridurre l'utilizzo di gas da parte delle industrie. Uno scenario che visto dall'Italia desta preoccupazione per via degli importanti rapporti commerciali con il paese di Scholz. 

 

L'industria italiana, in sofferenza per i prezzi, non dovrebbe temere per il momento nessun taglio di gas. La linea del governo è rimasta immutata, sostengono al ministero della Transizione ecologica: l'Italia andrà avanti agendo solo sul risparmio dei consumi domestici secondo gli impegni presi a luglio con la Commissione europea, che chiede un taglio dei consumi del 7 per cento. Non c'è bisogno al momento di valutare un razionamento industriale, è la linea del Mite, anche perché, rispetto alla Germania, la nostra dipendenza dal gas russo è decisamente ridotta e il governo prospetta di raggiungere una condizione di autonomia entro il 2024, sempre che i due rigassificatori di Piombino e Ravenna entrino in esercizio. Un piano aggiornato rispetto a quello già presentato a luglio dovrebbe essere illustrato la prossima settimana. 

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