paradosso italiano

L'Italia ha più Pos degli altri paesi ma li utilizza meno di tutti

Simone Baglivo

Dallo scorso giugno sono scattate le sanzioni per i commercianti che non accettano pagamenti con carta. Le associazioni di categoria accusano i costi eccessivi, ma i dati sembrano smentirli. Intanto ogni anno spariscono 80 miliardi di euro per il fisco. "La moneta elettronica combatte l'evasione", ci spiega Banca d'Italia

Ottanta miliardi di euro: è l'ammontare dell'evasione fiscale in Italia. Diminuire questa cifra record è uno degli obiettivi fissati dal Pnrr per ottenere i fondi europei. Un primo passo del governo italiano per contrastare il fenomeno si è compiuto lo scorso 30 giugno. Da quella data, infatti, i commercianti che si rifiutano di accettare un pagamento con carta (tramite il Pos) rischiano una doppia sanzione: 30 euro (quota fissa) e il 4 per cento della somma pagata (quota proporzionale).   

 

La Confcommercio ha definito la misura "inutile" e ha chiesto di "ridurre i costi e le commissioni per gli esercenti". Per il consigliere esperto della confederazione Paolo Ferrè, interpellato dal Foglio, "l'evasione non esiste quasi più, e in ogni caso non si combatte in questo modo. Bisogna andare da chi proprio non esiste per il fisco. Chiediamo di abbattere i costi delle commissioni e soprattutto di usare incentivi invece delle sanzioni, agendo anche sul credito d'imposta". Un altro membro di Confcommercio, che ha chiesto di rimanere anonimo, si spinge oltre: "Le sanzioni per chi non utilizza il Pos sono un enorme regalo alle banche e, guarda caso, sono scattate proprio mentre al governo c'è un ex banchiere centrale come Draghi...".

 

Sulla stessa linea la Confesercenti che ha attaccato il provvedimento come "un vero accanimento" sostenendo che le imprese abbiano già "accettato aggravi importanti, con un costo medio legato all’utilizzo del Pos compreso fra l’1 per cento della transazione per i Pos fissi e il 2,7 per cento per i Pos cordless di ultima generazione". Il settore credito di Confcommercio ci spiega che nel 2021 gli italiani hanno eseguito 6.762 miliardi di transazioni (l'importo transato è stato 322.364 miliardi di euro): più del doppio del 2016.

 

Di parere contrario è Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione bancaria italiana, secondo cui le commissioni sui pagamenti digitali in Italia sarebbero inferiori alla media europea. Per il numero uno dell'Abi siamo il "fanalino di coda in Europa” nell’uso degli strumenti elettronici. Al 2019, nel nostro paese le commissioni sui pagamenti con il Pos erano all’1,1 per cento, mentre in Olanda e in Svizzera all’1,6, in Germania e in Svezia all’1,5, nel Regno Unito e in Grecia all’1,3. La media europea era dell’1,2 per cento. Da notare è come, però, le carte di pagamento e i terminali Pos sono ampiamente diffusi, anche se poco utilizzati (e quando vengono usati, lo sono per importi alti, a differenza degli altri paesi europei). 

 

Fonte: elaborazione Il Sole 24 Ore su dati 2021 Banca d'Italia 

 

I dati quindi sembrano smentire le associazioni di categoria. I numeri che emergono dalla relazione annuale 2021 di Banca d'Italia sono emblematici. L'Italia è il paese con il più alto numero di Pos (uno ogni 16 abitanti) ma anche quello con il minor numero di operazioni per terminale. Quante volte chiedendo di pagare con carta ci si imbatte in terminali curiosamente "fuori servizio"? Da Palazzo Koch notano che "la moneta elettronica non è la panacea di tutti i mali, ma sicuramente aiuta a combattere l'evasione, visto che è tracciabile, a differenza dei contanti".

 

Secondo una recente analisi di Pagella Politica, l'operatore SumUp propone ai propri clienti commercianti una commissione complessiva fissa dell’1,95 per cento per ogni transazione, mentre le commissioni di Nexi, che collabora anche con Banca Intesa Sanpaolo, vanno dallo 0,99 per cento all’1,89 per cento, e con Unicredit la commissione è dello 0,9 per cento. "Negli ultimi anni - spiega il sito di fact-checking - i costi per i commercianti legati ai pagamenti con carte sono scesi in Italia". Tra il 2009 e il 2016 i costi dei pagamenti con carte per i commercianti sono scesi in media da 0,96 euro a transazione a 0,46 euro, con le commissioni bancarie che pesano tra l’80 e il 90 per cento di questi costi. 

 

Fonte: elaborazione PagellaPolitica su dati Banca d'Italia  

 

In base una direttiva europea del 2015, le commissioni interbancarie non possono essere superiori allo 0,2 per cento del pagamento totale per le carte di debito e allo 0,3 per cento per le carte di credito. "Anche l’uso del contante ha i suoi costi e i pagamenti elettronici hanno alcuni benefici, legati alla sicurezza e al potenziale allargamento della clientela dei commercianti", precisa Carlo Canepa, responsabile editoriale di Pagella Politica.

 

"La digitalizzazione dei pagamenti è sicuramente utile per ridurre l’evasione, ci sono parecchi studi che lo dimostrano", dice al Foglio l'ex viceministro dell'Economia Antonio Misiani, oggi responsabile finanze del Pd, che aggiunge però: "Il costo delle commissioni è reale". "Bisogna da una parte rafforzare gli incentivi per l’uso della moneta elettronica - continua l'economista -, dall’altra rilanciare il credito d’imposta per le commissioni Pos in favore dei piccoli esercenti". 

 

A luglio, la conversione in legge del "Pnrr bis" ha introdotto l'obbligatorietà del Pos. Giorgia Meloni la definiva sui social "l’ennesimo regalo alle banche" e "l’ennesima batosta per i commercianti". Per Luigi Marattin (Iv), presidente della commissione Finanze della Camera dei deputati, dice invece che "non c’è dubbio" che, nel lungo periodo, una società senza contante sia più "desiderabile". "I pagamenti elettronici stanno aumentando costantemente, ma non credo ci sia ragione per forzare troppo questo percorso per ragioni tecnologiche e culturali, oltre che ovviamente per alcuni aspetti relativi al costo delle commissioni", ci dice Marattin.

 

Intanto, si moltiplicano i casi di cittadini che, giustamente, pretendono di poter pagare con una carta di credito, debito o prepagata (ma anche con sistemi più innovativi via smartphone) ma si imbattono in commercianti "poco comprensivi". L'ultimo eclatante episodio è di due giorni fa. Un filmato girato a Milano e diventato virale mostra una coppia di turisti chiedere a un tassista di poter pagare con carta. La reazione? Prima si rifiuta, poi li insulta, tirando finalmente fuori il Pos (obbligatorio). Alla fine lancia fuori le loro valigie (distruggendo anche i souvenir, a quanto riferito dalle vittime) e scappa a tutta velocità con gli sportelli aperti, non fermandosi neanche a un incrocio. Rintracciato dai vigili, adesso la sua licenza è a rischio.

 

Il futuro governo, in carica da un autunno che già si preannuncia complicato, dovrà rispondere a diverse preoccupazioni economiche. La lotta all'evasione, simultaneamente all'abbassamento delle imposte, dovrà necessariamente essere tra le sue priorità. Venire incontro alle richieste della società senza rischiare di perdere la credibilità internazionale (oltre ai 222,1 miliardi di euro europei). Questa è la sfida.

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