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Gli obiettivi

I rischi sull'offerta del petrolio: Biden a Riad in cerca di soluzioni

Federico Bosco

Il presidente degli Stati Uniti vuole convincere i paesi a produrre oro nero per bilanciare la situazione dopo la destabilizzazione russa

Stasera Joe Biden sarà in Arabia Saudita per convincere i paesi del Golfo a produrre più petrolio. L’obiettivo è riportare in equilibrio l’offerta e quindi i prezzi. Le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina hanno sconvolto i mercati e spinto i prezzi sopra i 100 dollari al barile, causando la più grande fiammata inflazionistica degli ultimi decenni. Oltre alla guerra, a pesare sulla prospettiva di riequilibrio ci sono le crisi nei paesi dotati di un alto potenziale, come la Libia, che ospita le maggiori riserve petrolifere dell’Africa ma dove la produzione è crollata al minimo da 20 mesi. Il conflitto tra amministrazioni rivali per il controllo di ciò che resta del paese non accenna a risolversi, causando rivolte che hanno forzato la chiusura di diversi giacimenti e porti. Se non si trova una soluzione, la produzione calerà ancora. 

 

Per immettere nuovo greggio nei mercati, la Casa Bianca ha dato a Eni e Repsol una licenza per portare in Europa il petrolio del sanzionato Venezuela, un via libera che pur facendo aumentare le esportazioni di Caracas non ha portato a un aumento della produzione, che a causa dell’inefficienza cronica del sistema venezuelano rimane stagnante. Ad aumentare l’incertezza, inoltre, c’è il potenziale delle azioni destabilizzanti della Russia, che per portare avanti la sua guerra ha dimostrato di essere disposta a colpire anche il Kazakistan, paese (in teoria) alleato che è stato minacciato per vie traverse del blocco dell’oleodotto che, attraverso il territorio russo, collega i grandi giacimenti kazaki del Mar Caspio con i porti del Mar Nero. 

 

Infine, c’è l’instabilità che non ti aspetti. Martedì scorso nella stabilissima Norvegia il governo è dovuto intervenire con i poteri speciali per porre fine a uno sciopero dei lavoratori del settore energetico, che aveva ridotto la produzione di petrolio e gas e messo a rischio le forniture di Regno Unito, Germania e altri paesi. Perciò, nonostante i tanti discorsi sulla nuova geografia del potere e delle alleanze in Medio Oriente, un presidente degli Stati Uniti deve volare in Arabia Saudita e trovare il modo di convincere i regnanti della Casa di Saud a pompare più petrolio.

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