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export a rischio

Da Odessa a Mariupol: quali sono i porti dell'Ucraina bloccati dai russi

Francesco Dalmazio Casini

Dall'inizio delle ostilità il commercio marittimo è stato ridotto ai minimi termini dalle attività delle forze armate di Mosca. Si rischia una crisi alimentare di portata globale e le alternative su rotaia sono deboli

Il blocco dei porti ucraini è una delle conseguenze più gravi della guerra. Il paese è uno degli hub mondiali del mercato dei cereali e di alcune materie prime come neon, palladio e titanio. Senza il grano ucraino si rischia una crisi alimentare globale che interesserebbe decine di milioni di persone, specie nei paesi dell’area mediorientale e del Nord Africa – senza contare il rialzo dei prezzi delle granaglie a livello globale dovuto alla contrazione dell’offerta.

 

Dopo l’invasione del 24 febbraio, la Federazione russa è riuscita a occupare due dei principali porti dell’Ucraina sul Mar d’Azov, Mariupol e Berdyansk, a cui si aggiunge quello di Kherson sul Mar nero. Gli altri hub principali, a partire da Odessa, sono oggetto di bombardamenti che ne impediscono il funzionamento. Al momento le riserve ucraine di grano ammontano a circa 25 milioni di tonnellate, di cui almeno 12 sarebbero destinate dall’esportazione. In più gli stoccaggi sono pieni e se la situazione non dovesse sbloccarsi – come ha chiesto a gran voce il presidente Zelensky – i cereali del raccolto estivo potrebbero andati perduti.

 

A peggiorare la situazione c'è l'impossibilità di sostituire l’export marittimo con alternative su rotaia. I diversi standard dei binari rendono particolarmente difficile il transito dei treni merci verso l’Europa occidentale. Per il momento l’alternativa che è stata individuata è quella di trasportare tramite camion i cereali ucraini in Polonia e da lì accedere ai porti sul Baltico. L’export di questa e altre rotte terrestri arriverebbe a circa 600 mila tonnellate al mese, meno della metà dei flussi in condizioni normali, ma soprattutto allontanerebbe il punto di partenza dai mercati di arrivo più importanti (quelli mediterranei). 

 

Ecco quali sono i porti più importanti dell'Ucraina attualmente bloccati (dati di Marineinsight)

 

I principali porti dell'Ucraina

 

Odessa
Il porto di Odessa è il più importante del paese e il secondo di tutto il Mar nero, grazie alla zona economica esclusiva inaugurata nel 2010. Nel 2021 da qui sono passate 675 mila Teu (le unità standard del trasporto marittimo). Un traffico più o meno equivalente a quello del porto di Napoli. Le infrastrutture di Odessa sono particolarmente importanti per ilcommercio di idrocarburi e cereali - nel 2021 circa 3,5 milioni di tonnellate di grano sono passate per questo scalo. La città è sotto il controllo delle forze armate ucraine ma le attività della marina russa – più di 300 vascelli commerciali bloccati dall’inizio del conflitto – e i bombardamenti degli ultimi giorni hanno ridotto quasi a zero l’output.

 

Chornomorsk 
112 mila Teu annuali per il secondo porto dell’Ucraina, che si trova a sud ovest di Odessa. Al momento, secondo la Bbc a Chornomorsk ci sono almeno 12 navi portacontainer cariche di grano (400 mila tonnellate) bloccate alle banchine. Con una capacità di circa 4 milioni di tonnellate è il porto da cui ogni anno viene esportato più grano.

 

Yuzhny
Yuzhny è il terzo porto più importante del paese. Situato anch’esso nell’oblast di Odessa, a nord est della città, è specializzato nel commercio di idrocarburi e ospita una delle zone industriali più avanzate dell’Ucraina.

 

Mykolaiv 
Oltre ad accogliere i cantieri navali più grandi del Mar nero, la città di Mykolaiv è un importante scalo portuale sull’estuario del fiume Bug. Situata ad appena 50 chilometri da Kherson, occupata dai russi, è stata oggetto di pesanti bombardamenti e di diversi tentativi di assedio.

 

Berdyansk
Berdyansk si trova nella regione di Zaporozhye, affacciato sulla costa settentrionale del Mar d’Azov. Le forze armate di Mosca hanno occupato il porto durante le prime settimane del conflitto. A Berdyansk alcune navi da sbarco russe sono state colpite da droni ucraini Bayraktar il 24 marzo. Prima della guerra il governo di Kyiv aveva dato il via a un imponente progetto per la costruzione di infrastrutture per l’export agricolo, stimando di esportare fino a 1,5 milioni di tonnellate di grano all'anno.

 

Mariupol
Città simbolo del conflitto conquistata dai russi, con l’eccezione dell’acciaieria Azovstal, Mariupol è il porto più importante dell’Ucraina orientale. Le diverse infrastrutture assicurano un traffico superiore ai 60 mila Teu annuali. Oltre al commercio di prodotti petrolchimici possiede un terminal per i carichi cereali ed è uno dei maggiori hub del carbone del Mar nero. Al momento è difficile valutare in che misura le infrastrutture portuali siano danneggiate.

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