editoriali

Telecom e l'opa con beffa

Redazione

Il cda apre all’offerta di Kkr, ma ora il fondo potrebbe giocare al ribasso

Meglio tardi che mai. Il cda di Telecom ha dato mandato, all’unanimità, all’amministratore delegato Pietro Labriola e al presidente Salvatore Rossi di esplorare quanto sia “attraente e concreta” una possibile offerta di acquisto da parte del fondo americano Kkr. Labriola e Rossi negozieranno con Kkr anche periodo e perimetro di una due diligence che il fondo aveva richiesto a novembre 2021, al momento della presentazione della sua offerta al prezzo di 0,505 euro per azione. Da allora molta acqua è passata sotto ai ponti, compreso il rinnovo dei vertici di Tim e la presentazione di un nuovo piano industriale che, però, prevedendo la separazione della rete dai servizi telefonici, non è sembrato agli occhi del mercato molto diverso da quanto proposto dal fondo americano suscitando timori di spezzatino.

 

In più, il titolo ha subìto una batosta in Borsa (-30 per cento in due giorni) con la presentazione dei conti 2021, che hanno evidenziato la scarsa capacità di creare ricavi e la necessità di svalutare per svariati miliardi. A quel punto i consiglieri indipendenti della società telefonica, in particolare i cinque di emanazione di Assogestione, l’associazione che rappresenta gli investitori istituzionali, hanno fatto pressione affinché il cda prendesse almeno in considerazione l’offerta di Kkr che ai prezzi di oggi di Telecom (0,3 euro) offre un premio del 40-45 per cento agli azionisti.

 

Insomma, il mercato si è preso la sua rivincita in questa partita dimostrando che nelle società ad azionariato diffuso può avere un peso rilevante. Ora si vedrà se il cda di Telecom propenderà verso Kkr oppure valuterà altre proposte, se ce ne fossero. Intanto, però, non è detto che il fondo americano, una volta terminata la due diligence, accetti di confermare l’offerta iniziale. Potrebbe tentare di giocare al ribasso per rifarsi anche del tempo perduto, durante il quale il mondo è cambiato insieme alle opportunità di business sulla scena globale. In questo caso, oltre al danno per i soci Telecom ci sarebbe anche la classica beffa.

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