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EDITORIALI

Super brand, aerei e turismo. Così il lusso ci porta fuori dal Covid

Redazione

I segnali d’ottimismo vengono da Lvmh, Kering, Richemont, dalle compagnie di volo e dalle infrastrutture sciistiche

Nonostante Omicron i titoli del lusso e dei viaggi si risvegliano, stando all’indice Stoxx Europe 600. Un primo ritorno ai massimi c’era stato a maggio 2021, neutralizzato dal calo a dicembre per il diffondersi della variante del Covid. Lunedì l’indice ha recuperato oltre il 3 per cento, e ieri ancora un punto. A trainare i rialzi sono le compagnie aeree, con il più 11 di British, il 9 di easyJet, l’8 di Ryanair, Air France e Lufthansa.

Anche Lvmh, il gruppo francese del lusso, è salito ai massimi da cinque anni e i rivali Kering e Richemont vi si stanno riportando. Gli esperti dicono che la minore pericolosità di Omicron, nonostante la maggiore contagiosità, fa sperare che nel 2022 il Covid divenga endemico, e gli investitori si portano avanti, un atteggiamento ottimista per le compagnie aeree, taglieggiate anche dall’aumento dell’energia. Comprare ai minimi è tipico delle crisi, se si scorge la luce. Discorso leggermente diverso per i brand di lusso, che normalmente non soffrono come i comuni mortali: anche perché i margini di profitto applicabili per l’inflazione si notano meno che nel carrello della spesa.

 

Ma nel senso dell’ottimismo va anche un investimento infrastrutturale nel campo dello sci, dove meno te lo aspetti. Il fondo britannico Icon Infrastructure sarebbe pronto a rilevare il complesso del Sestriere, impianti, alberghi, rifugi e comprensorio della Via Lattea. Voluto nel 1930 da Giovanni Agnelli, il Sestriere fu rilanciato dal nipote Avvocato, che vi andava a sciare in elicottero dal Lingotto. Ma le due torri-albergo, isolate dalle più esclusive stazioni svizzere e dagli affollati caroselli dolomitici, non hanno mai impensierito Sankt Moritz e Cortina. Dopo le Olimpiadi invernali del 2006 la Fiat dell’èra Marchionne lo cedette a due privati italiani che hanno mantenuto i bilanci in ordine, seppure con fatturato in calo. Mesi fa hanno rilevato dai comuni dell’area la totalità dei terreni. I britannici vorrebbero rilanciarlo secondo i modelli Vail e Calgary, vale a dire puntando sulla massa e sui parchi a tema. Buone sciate.

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