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Smontare le balle su nucleare e rinnovabili. Risposta a Testa

Rossella Muroni

Il nucleare ad oggi non ha risolto i problemi di scorie e sicurezza. L’urgenza oggi è concentrare risorse e semplificazioni per aumentare potenza rinnovabile ed efficienza

Al direttore - Tralascio le considerazioni personali e politiciste della lettera che il presidente di Fise Assoambiente Testa Le ha scritto e mi concentro sul cuore della questione: direzione, tempi e mezzi della transizione ecologica. Almeno sul traguardo siamo tutti d’accordo, sul come raggiungerlo è aperta la discussione. Per realizzare la transizione serve decarbonizzare la nostra economia, puntando su fonti pulite accumuli efficienza e innovazione. Questa trasformazione ci consentirebbe anche di liberarci dai fossili e dai rincari legati alle fluttuazioni e alle speculazioni del mercato del gas. E visto che oggi produrre energia rinnovabile costa meno rispetto a quella fossile e nucleare, gli investimenti sul settore si ripagherebbero in tempi brevi. Sono convinta che la tassonomia europea debba essere uno strumento coerente per la finanza sostenibile, in cui non devono rientrare tecnologie che non sono affatto green. Dare a gas e atomo la patente di attività verdi e consentire che ricevano gli ingenti finanziamenti ad esse riservati sarebbe un grave errore. Che purtroppo sembra l’Ue si appresti a compiere sotto la spinta delle lobby, della colazione tra Francia e Stati dell’Est Europa e del complice silenzio italiano. Il nucleare ad oggi non ha risolto i problemi di scorie e sicurezza, ha costi e tempi incompatibili con quelli della transizione e quello sicuro di quarta generazione ancora non c’è. Sprecare per una fonte fossile o per l’atomo gli investimenti che dovrebbero andare alla conversione ecologica ci legherebbe al passato, toglierebbe risorse e rallenterebbe la transizione. Ma di tempo, ci ripete la scienza, non ne abbiamo e gli sforzi maggiori verso l’obiettivo delle zero emissioni nette bisogna farli nei prossimi 10 anni. Per questo è grave che il Governo si stia in sostanza accodando agli interessi degli amici dei fossili, agitando come arma di distrazione di massa il nucleare. Che tanto in Italia visti i referendum non si può fare. Ed è miope la posizione assunta dalla Camera bocciando la mia risoluzione per chiedere all’esecutivo un impegno per una tassonomia senza atomo e gas. Il gas è energia di transizione, siamo d'accordo: quanto e come deve durare questa transizione? 

L’urgenza oggi è concentrare risorse e semplificazioni per aumentare potenza rinnovabile ed efficienza. Centrare l’obiettivo e arrivare al 2030 con 70GW di nuova potenza pulita installata ci permetterebbe di attivare nel solo settore elettrico, stima Elettricità Futura, investimenti per 100 miliardi e di creare 90.000 nuovi posti di lavoro. Ma serve coerenza. Invece mi sembra che una classe dirigente miope non colga l’elemento strategico in gioco, ossia la sfida della sostenibilità e dell’economia green. Dimostrare che tagliare le emissioni non vuol dire meno Pil, ma che ciò che conviene al clima fa bene anche all’economia. Come confermano i dati del rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere: quasi 500mila aziende hanno già investito sul green. Sono quelle che innovano ed esportano di più e che producono un numero maggiore di posti di lavoro, resistendo meglio alle crisi. Mi piacerebbe un luogo ed un’occasione per discutere di questo. 

 

Rossella Muroni, deputata FacciamoECO

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