le previsioni d'estate della commissione

L'Europa torna a crescere. In Italia "espansione solida e sostenuta"

David Carretta

Previsioni economiche al rialzo: + 4,8 per cento quest'anno e + 4,5 per cento il prossimo. I rischi legati alle varianti del Covid restano "elevati", ma le politiche di sostegno resteranno attive "per tutto il tempo necessario", dice Gentiloni

"Le riaperture alimentano la ripresa" è il titolo delle previsioni economiche estive con cui la Commissione oggi ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell'Unione europea e dell'area euro. L'economia europea si è dimostrata più resiliente delle attese. I vaccini hanno permesso riaperture anticipate. Così, l'attività economica in Europa sta rimbalzando più rapidamente di quanto ci si aspettasse. L'economia dell'Ue dell'area euro dovrebbe espandersi del 4,8 per cento quest'anno e del 4,5 per cento il prossimo. Rispetto alle precedenti previsioni, quelle di primavera pubblicate all'inizio di maggio, la stima nel 2021 è più alta dello 0,6 per cento per l'Ue e dello 0,5 per cento per la zona euro. Il miglioramento nel 2022 è dello 0,1 per cento per entrambi. Secondo la Commissione, il pil reale dovrebbe tornare ai suoi livelli pre crisi nell'ultimo trimestre del 2021, un trimestre prima di quanto previsto a primavera.

 

Le notizie sono positive anche per l'Italia. La crescita italiana dovrebbe essere del 5,0 per cento nel 2021 e del 4,2 per cento nel 2022. Per quest'anno la stima è in netto rialzo: a fine maggio la Commissione aveva indicato un aumento del pil del 4,2 per cento. Per il prossimo anno, invece, la revisione per l'Italia è stata al ribasso, con una crescita del 4,2 per cento contro il 4,4 per cento indicato nelle previsioni di primavera. Secondo l'analisi della Commissione, l'attività economica in Italia "si è dimostrata più resiliente di quanto atteso". Nel primo trimestre dell'anno, malgrado restrizioni sanitarie "stringenti", il pil è cresciuto. L'esecutivo comunitario scommette su un rafforzamento marcato della crescita nella seconda metà dell'anno. "Il miglioramento della situazione sanitaria che ha permesso di allentare gran parte delle restrizioni in modo significativo da giugno prepara il terreno per un'espansione solida e sostenuta", dice la Commissione. "L'investimento pubblico e privato, sostenuto dal calo dell'incertezza per le imprese sulle loro previsioni di domanda e l'attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza, è destinato a rimanere il principale motore della crescita". Secondo la Commissione, "il consumo privato dovrebbe rimbalzare in modo considerevole, aiutato dal miglioramento delle prospettive del mercato del lavoro e dalla graduale riduzione dei risparmi accumulati" durante i lockdown. Unica nota stonata per l'Italia: "Il ritorno delle entrate del turismo probabilmente sarà più graduale", dice la Commissione.

 

Per il 2021 la Commissione ha rivisto al rialzo le stime di tutti i paesi. La crescita del pil varia soprattutto in funzione ddi quanto l'attività economica si sia contratta nel 2020. L'Italia lo scorso anno è stato il secondo paese peggiore dell'Ue dopo la Spagna, con una caduta del pil del 8,9 per cento. Nel 2022 la crescita italiana dovrebbe ritornare sotto la media della zona euro e dell'Ue, sintomo che i problemi strutturali storici continuano a essere un freno. "Alcuni stati membri vedranno i loro livelli di attività economica ritornare ai loro livelli pre-crisi già nel terzo trimestre del 2021 - un vero successo - ma altri dovranno aspettare più a lungo", ha detto il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.

 

Secondo il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, "per mantenere la ripresa sui binari giusti, è essenziale mantenere le politiche di sostegno per tutto il tempo necessario". Ci sono poi le incognite legate all'evoluzione della pandemia e alla variante Delta, che ha già portato a un netto aumento dei contagi in diversi stati membri. "L'incertezza e i rischi che circondando le previsioni di crescita sono elevati, ma rimangono complessivamente bilanciati", ha detto la Commissione. "I rischi posti dall'emergere e dalla diffusione di varianti del virus Covid-19 sottolineano l'importanza di accelerare ulteriormente le campagne di vaccinazione". Per la Commissione, c'è anche un rischio di inflazione più alta delle previsioni (per l'area euro 1,9 per cento nel 2021 e 1,4 per cento nel 2022), in particolare se continueranno i problemi attuali nelle catene di approvvigionamento e le pressioni porteranno a un aumento dei prezzi maggiore per i consumatori.

Di più su questi argomenti: