EDITORIALI

Il ritorno delle dure regole tedesche

Redazione

Perché la linea Weidmann sull’inflazione rafforza l’asse tra Francia e Italia    

Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank quando Mario Draghi era a capo della Banca centrale europea e suo principale oppositore, torna alla ribalta chiedendo che la Bce inizi un proprio tapering, cioè la riduzione degli acquisti di titoli pubblici e il rialzo dei tassi. Contrariamente al passato, quando Weidmann lamentava la scarsa appetibilità degli interessi sottozero per gli investitori, stavolta il motivo scelto è l’inflazione: “Per anni l’abbiamo data per estinta, come la tartaruga gigante delle Galapagos. Ma, come quella, è ricomparsa”.

 

Al contrario Fabio Panetta, membro italiano dell’esecutivo della Bce, non vede “rischi di un’economia surriscaldata”, prevedendo misure di sostegno “ancora per molto tempo”. La discussione su un altro tavolo, quello dei vincoli di bilancio dei paesi Ue, comincerà nel 2022, con previsione che occupi tutto l’anno e due protagonisti, Germania e Francia, attesi dalle elezioni e, magari, indeboliti nella leadership. Si tratta appunto di aspetti separati che però non potranno contraddirsi a vicenda – è il motivo per il quale negli Usa (dove l’inflazione è salita al 5 per cento ma con previsioni di tornare rapidamente della norma) la Federal Reserve prevede il rialzo dei tassi “non prima del ritorno alla piena occupazione e con un’inflazione stabile al 2 per cento”, orientativamente intorno al 2023. In realtà il capo della Fed Jerome Powell non può vanificare le iniezioni di denaro della Casa Bianca di Joe Biden, ben più notevoli di quelle della Ue.

 

Ma a proposito di tartarughe delle Galapagos, l’inflazione tedesca èsalita a maggio al 2,4 per cento, però soprattutto per effetto della carbon tax introdotta per favorire la transizione verde e fa lievitare il prezzo dei carburanti. Il che, assieme alla preoccupazione espressa da molti politici per la perdita del pareggio di bilancio raggiunto prima della pandemia, fa dire al Financial Times: “I leader della Germania si sono tuttora imprigionati nella gabbia del rispetto delle regole”. Intendendo che queste regole non sempre tengono conto della realtà.