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Mariarosaria Marchesano

Effetto incertezza sui consumi pre-natalizi. Ma il nord rallenta di più. Parla Francesco Pugliese, amministratore delegato del gruppo Conad

Milano. Il clima di incertezza che si respira nel paese si sta riflettendo anche sull’andamento dei consumi in questa fase pre-natalizia, in cui generalmente la spesa delle famiglie tende ad aumentare. Dal mondo della grande distribuzione arriva un segnale di rallentamento proprio a ridosso delle festività, come spiega al Foglio Francesco Pugliese, amministratore delegato del gruppo Conad, giunto ormai ad un soffio dalla leadership di mercato con ricavi in crescita a 14,3 miliardi nel 2019 (più 5,9 per cento rispetto al 2018) e investimenti previsti per il prossimo triennio pari a 1,2 miliardi. “I consumi alimentari sono complessivamente in aumento con un’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, ma le prime due settimane di dicembre non sono andate molto bene per il settore della grande distribuzione – dice Pugliese – Dai flussi di spesa osserviamo due tendenze: per la prima volta aumentano i consumi delle regioni del sud rispetto a quelle del nord e assistiamo a un’accelerazione dello spostamento degli acquisti sul canale all’e-commerce, in particolar modo per quanto riguarda i giocattoli”. Secondo il numero uno di Conad, che ha illustrato anche i dettagli del complesso processo di integrazione della rete dei punti vendita Auchan, il reddito di cittadinanza sta spingendo la spesa delle famiglie meridionali, ma siccome si tratta di una misura assistenziale e forse anche transitoria, i maggiori consumi che ne derivano non possono essere considerati alla stessa stregua di quando è la crescita economica a generare ricchezza.

 

“La fiducia dei consumatori in Italia, pur con qualche variazione positiva, resta molto al di sotto della media europea ed è questo un problema strutturale di un paese che è fermo. Dalle rilevazioni Nielsen del terzo trimestre del 2019, emerge che in cima alle preoccupazioni delle famiglie italiane continuano ad esserci l’incertezza economica e la preoccupazione per il posto di lavoro”. Mai come in questa fase, le dinamiche dei consumi riflettono le contraddizioni dell’Italia a crescita quasi zero, in cui il nord produttivo – in particolare il nord-est - arretra anche nel carrello della spesa mentre il sud sostenuto dai sussidi va di più al supermercato ma solo grazie ai sussidi pubblici. “In questo quadro dobbiamo inserirci anche un progressivo cambiamento nei modelli di consumo dettato dai nuovi stili di vita. E’ un trend che stiamo osservando da qualche anno, ma è diventato particolarmente evidente nelle ultime rilevazioni: nei contesti più evoluti le famiglie cucinano sempre meno e acquistano sempre più piatti pronti, come si evince dalla crescita a due cifre della vendita delle pietanze surgelate”, prosegue Pugliese. L’insieme di tutti questi fattori sta modificando le prospettive di sviluppo del settore della grande distribuzione che cerca di adeguarsi a alla domanda che cambia in modo veloce in un paese in cui i divari territoriali tendono ad aumentare.

 

“Il motivo per cui il gruppo Conad ha deciso di acquistare la rete Auchan in Italia è stato dettato proprio dall’esigenza di rafforzare la nostra presenza nelle regioni del nord Italia. Siamo sempre stati convinti di poter lavorare sulla complementarietà di mercato che esiste tra noi e loro in termini geografici ma anche di competenze professionali. Purtroppo, però, integrare una rete che perde 1,1 milioni al giorno, oltre 1 miliardo in tre anni, non è un processo semplice e non aiuta un certo atteggiamento del sindacato che pretende che si possa fare senza pagare un costo”. L’amministratore di Conad si riferisce alle polemiche per i 3100 mila esuberi che tutt’oggi risultano dopo che sono stati già integrati più di 2400 addetti dell’insegna francese. “Abbiamo quasi dimezzato la cifra iniziale di 6.197 esuberi, il saldo zero è impossibile ma lavoriamo per arrivarci vicino”. Per adesso, Conad ha assorbito 66 punti vendita Auchan senza esuberi e altri 28 li ha ceduti al gruppo Carrefour in cambio di nuovi spazi vendita in Veneto, dove da ottobre è operativa Conad nord-ovest. “E’ stata una vera operazione di salvataggio che si integrerà con il nostro modello imprenditoriale. Per la mobilità partiremo dalla Lombardia, poi nelle altre regioni - continua Pugliese – Vorrei che fosse chiaro che Auchan concluderà l’anno con una perdita sul fatturato dell’8 per cento, invece che del 5 per cento previsto, a causa degli scioperi che aumentano il degrado della rete e le perdite. Se non facciamo in fretta i potenziali esuberi aumenteranno. Ieri i sindacati hanno confermato altri scioperi che non fanno altro che peggiorare la situazione”.

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